Intanto, sull’argomento, prende posizione la Confagricoltura di Manduria
Questa mattina, alle ore 11, ad Avetrana, si terrà tenersi un confronto fra le Amministrazioni di Manduria e del centro ospitante, allargato a tutti i capigruppo consiliari dei due consessi. Si cerca, insomma, una soluzione per uscire da questa situazione di scacco.
Intanto, nella città messapica, c’è chi rimarca la necessità di un riutilizzo su base provinciale di reflui depurati. E’ Leonardo Moccia, referente locale per Confagricoltura.
«La Confagricoltura locale interviene sulla “opaca” questione depuratore, sottolineando che sprecare forze e risorse per magari disperdere l’acqua depurata equivale a non comprendere che tale bene è estremamente importante per l’agricoltura non solo locale ma anche ionica» sostiene Moccia in una nota. «Poiché si sostiene che consistenti quantitativi di acqua meteorica possano dar luogo al fenomeno del cosiddetto “troppo pieno”, si può affermare che, utilizzandola diligentemente per l’agricoltura, non si porrebbe alcun tipo di rilevante problema.
Ad esempio, nella zona occidentale di Taranto le aziende agricole, per la natura delle prevalenti culture esistenti, soffrono per il continuo fabbisogno di acqua e per il costo abbastanza esoso dell’approvvigionamento. La situazione è similare per il nostro territorio (orientale), pur se le relative culture non ne richiedono stesso quantitativo, in ogni caso necessario. E’ evidente quanto importante sia trovare una soluzione che vada oltre il limitato livello consortile Manduria–Sava–Avetrana. E ciò significherebbe coinvolgere gran parte di tutta la nostra provincia, in quanto non si risolverebbe il problema del depuratore ma dei depuratori, trasformando le acque reflue in risorsa lavoro e di economia, così salvaguardando tutta la meravigliosa costa ionica.
I relativi specifici progetti in merito sono stati formalmente proposti a tutti i livelli. Il vero problema è soltanto quello di superare alcuni particolari egoismi e strane resistenze di vari faccendieri della politica spicciola».