«Non è affatto vero che, con l’ipotesi C, i reflui, nei casi di pioggia abbondante, finirebbero nel Chidro. In questi ultimi giorni tutti si sono improvvisati geologi e esperti, contribuendo solo a confondere le idee con affermazioni prive di contenuto scientifico»
Il geologo Giuseppe Masillo e il geometra Giuseppe Coco hanno presentato ad Avetrana, nei giorni scorsi, tutti i dettagli dell’ipotesi C, contemplata nel verbale sottoscritto in Regione il 7 aprile scorso: depuratore in contrada Serpenti, che si trova, in linea d’aria, a 2,8 chilometri da contrada Urmo (il sito originariamente individuato per la localizzazione del depuratore), 3,5 chilometri da Avetrana e 5,5 chilometri da Manduria.
«Il sito che abbiamo individuato si trova a 5 chilometri dalla sorgente del Chidro» ha chiarito il geologo Giuseppe Masillo. «I liquidi sarebbero filtrati dai vari strati del sottosuolo. Al Chidro, insomma, arriverebbero fra vent’anni, completamente filtrati. Inoltre, nell’area prescelta di contrada Serpenti (che è assolutamente libera da ogni tipo di vincolo, al contrario dell’area attigua a contrada Urmo), vi sono a disposizione circa 10 ettari. Si potrebbe realizzare una vasca in più da utilizzare in quei quindici casi emergenziali di piogge abbondanti».
I due relatori si sono soffermati anche sulla presenza, in loco, di aziende che operano nel settore vitivinicolo.
«Anche questo è un mito che va smontato» l’opinione di Coco. «L’azienda più vicina è quella denominata “Casina Serpenti”, che dista, sempre in linea d’aria, 850 metri. Nella stessa zona c’è l’azienda Marcantubi, che dista 800 metri. Masseria Potenti dista 1.300 metri, mentre l’azienda di Vespa dista oltre 2 chilometri. Con queste aziende si potrebbe sottoscrivere un intesa per il riutilizzo delle acque sanificate per uso irriguo: avrebbero, insomma, dei vantaggi».
Mentre il vicesindaco di Avetrana, Alessandro Scarciglia, si è offerto di incontrare i rappresentanti di queste aziende per mostrare loro il progetto, i due tecnici hanno sottolineato altri aspetti positivi della loro proposta.
«Il sito si trova lungo il tragitto che era stato pensato per unire il vecchio depuratore di Manduria al nuovo in contrada Urmo: le modifiche al progetto non sarebbero, insomma, sostanziali. Non prevede pompe per far risalire i reflui. Infine, per la rete fognaria della costa, si potrebbe costituire un consorzio fra Manduria, Avetrana e Maruggio, ideale anche per richiedere soldi per le opere primarie: vi sono a disposizione 500 milioni di euro».