Ecco lo sfogo di Giovanni De Stradis
«L’arrivo di più di 200 turisti provenienti da tutta Italia e dall’estero, qui all’Hotel dei Bizantini-Campo dei Messapi sin dai primi giorni di giugno, ha ufficialmente sancito l’apertura della stagione estiva e l’inizio di unperiodo di fondamentale importanza nell’economia della struttura. Quattro mesi, da giugno a settembre, checi vedono costantemente al lavoro per soddisfare le richieste degli ospiti con tutta la professionalità che ilnostro know-how garantisce e per rendere positiva la loro esperienza sul territorio manduriano e nel Salento.
Il nostro bellissimo mare fa il resto, ne siamo certi, riuscendo sempre a conquistare il cuore di chiunque trascorra le sue vacanze da noi.
Siamo anche consapevoli, però, che la conoscenza di un luogo non possa definirsi completa senza la possibilità di scoprirne i suoi innumerevoli volti, i suoi monumenti, le sue tradizioni, la sua gente, ovvero senza la possibilità di varcare i cancelli del nostro pur confortevolissimo villaggio. Arrivati a questo punto ci tocca parlare delle note dolenti; purtroppo dobbiamo sottolineare la mancanza, a giugno inoltrato, di un soddisfacente servizio di trasporto pubblico che in questo periodo della stagione estiva (non si sa perché) garantisce solo poche corse il cui tragitto sembra in realtà pensato su misura per l’utente locale più che per il visitatore il quale, soggiornando in zona marina, debba qui farvi ritorno.
Attualmente, infatti, si può far affidamento su una sola corsa che da Manduria arriva a San Pietro in Bevagna, prosegue verso torre Columena dove imbocca direttamente la strada di ritorno verso la città messapica. Impossibile quindi, per un nostro ospite che voglia visitare San Pietro o le Riserve Naturali, pensare di tornare all’hotel o raggiungere Manduria dato che davvero pochi sono i bus che nell’arco di una giornata uniscono la città con la sua marina e viceversa.
I problemi, purtroppo, non si limitano ai trasporti pubblici. Altrettanto inspiegabile risulta infatti l’assenza di erogazione dei servizi dell’IGECO che pare essersi dimenticata dei diciotto chilometri di costa del territorio manduriano, così come della nostra struttura che, come ovvio, produce una gran quantità di rifiuti che con grande spirito civico ci impegniamo scrupolosamente (e a quanto pare inutilmente) a differenziare.
Arrivati a questo punto ci chiediamo: come si pensa di far decollare il turismo nel territorio comunale se non si garantiscono i collegamenti e le azioni più elementari che assicurino il decoro urbano? Come invogliare il visitatore a tornare se non gli si fornisce possibilità alcuna di poterlo apprezzare? Perché non prendere provvedimenti per consentire una maggiore fruibilità del territorio ai numerosi ospiti che già popolano il litorale? Da qualche anno a questa parte, infatti, quello che era un periodo dedicato al turismo prettamente locale è caratterizzato da un notevole afflusso turistico in sintonia col trend che incorona la Puglia ed il Salento come mete più ambite. Insomma un’occasione irripetibile, un treno da prendere al volo o se
preferite un autobus, se solo passasse di qui».
Il direttore
Giovanni De Stradis