«L’elettorato ha premiato l’impegno profuso dalla mia coalizione nel primo quinquennio»
Bis per Dario Iaia al primo turno.
Gli elettori savesi optano per la continuità. Il sindaco uscente vince in surplace, ottenendo il 57% dei voti e staccando nettamente il rivale che, sulla carta, appariva più pericoloso, ovvero Mario Pichierri: poco più del 37% il suo dato. Niente da fare per il terzo candidato a sindaco, ovvero Lillo Rubino, che, con poco meno del 5% dei voti, non riesce neppure a garantirsi uno scranno a palazzo di Città.
La supremazia di Iaia è apparsa nitida sin dalle prime manciate di schede scrutinate. In ogni sezione, il distacco su Pichierri è apparso netto e, via via, anche incolmabile. Già un paio di ore dopo l’avvio dello sfoglio l’indicazione era chiara: gli elettori savesi hanno premiato il sindaco uscente e la sua coalizione.
«Il mio successo era nell’aria, ma nessuno poteva essere certo della vittoria a primo turno e con un simile scarto» le prime parole del riconfermato sindaco Iaia.
Una lunga notte per il primo cittadino, che nelle prime ore del mattino era ancora seduto nei pressi del proprio comitato elettorale, in piazza San Giovanni.
«L’elettorato ha premiato l’impegno profuso dalla mia coalizione nel primo quinquennio» prosegue Iaia. «I risultati sono sotto gli occhi di tutti: i parchi, le scuole, le misure nel settore dei servizi sociali, la pubblica illuminazione a led, solo per fare alcuni esempi. Nello stesso tempo l’elettorato ha compreso le contraddizioni di una coalizione che vedeva insieme Forza Italia e Pd. Coalizione nata solo per cercare di battermi, ma non certamente per costruire qualcosa. I cittadini hanno capito e hanno deciso di premiare la nostra proposta di stabilità».
Tutte le sei liste a sostegno della candidatura di Iaia hanno ottenuto almeno un seggio. Se sarà rispettato il principio della pari dignità, cinque di loro otterranno uno scranno assessorile e la sesta avrà la presidenza del Consiglio.
«E’ ancora presto per parlare di giunta. Valutiamo i risultati elettorali e, nel giro massimo di un paio di settimane, nominerò il nuovo esecutivo».