sabato 23 novembre 2024


23/07/2017 19:09:17 - Sava - Attualità

«Ci aspettiamo da Emiliano parole definitive di chiarezza e di garanzia in merito alla reale volontà di risolvere l'annosa questione relativa alla realizzazione del depuratore ed i tempi previsti per fare ciò. E' evidente come tutte le comunità interessate non possano più attendere»

«Domani pomeriggio in Prefettura a Taranto si svolgerà il tanto atteso incontro con il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano per discutere di “depuratore consortile Sava – Manduria”.

Come rappresentanti della comunità savese, ci aspettiamo da Emiliano parole definitive di chiarezza e di garanzia in merito alla reale volontà di risolvere l'annosa questione relativa alla realizzazione del depuratore ed i tempi previsti per fare ciò. E' evidente come tutte le comunità interessate non possano più attendere. E' una questione di civiltà e, soprattutto, è una problematica igienico sanitaria ed ambientale che non può essere ulteriormente ignorata .

Si discute di questo depuratore dai tempi del commissario Catenacci, vale a dire dai primi anni novanta. Ritengo che trent'anni possano essere sufficienti per decidere in merito alla realizzazione di un'opera pubblica .

La situazione  dei nostri territori a causa della carenza di sistema di depurazione, allo stato, è desolante. Interi abitati, a partire da Sava sino a parte di Manduria e le marine, sono completamente prive di sistema di depurazione delle acque reflue e questo ha determinato una situazione di grave emergenza . I dati dell'Arpa, quest'ultima interessata dal Ministero dell'Ambiente su nostra iniziativa, relativi allo stato di salute delle nostre acque sotterranee, sono oltremodo preoccupanti, così come le percentuali che riguardano i decessi nel nostro territorio che superano ampiamente, per quanto attiene determinate patologie, finanche quelle della città di Taranto. A questo, si aggiunga il preoccupante fenomeno degli scarichi illegali nelle nostre campagne e lo stato di capacità, o meglio, di "incapacità" depurativa delle acque del depuratore di Manduria . Ebbene, di fronte a queste problematiche, davvero rilevanti, non si può continuare a rispondere con la demagogia di chi è solo alla ricerca di un posto al sole che garantisca visibilità o consenso elettorale per il futuro, nè con un ambientalismo orbo che guarda solo da una parte, ignorando che l'emergenza è oggi e non domani. Forse, sarebbe utile per il nostro territorio, osservare quegli esempi virtuosi che si sono realizzati a pochi chilometri da noi: per esempio Fasano, dove il riuso delle acque in agricoltura  è una realtà e dove si è arrivati ad ottenere acqua potabile dalla depurazione delle acque reflue. Perchè questi risultati non possono essere raggiunti anche per il nostro depuratore? La battaglia comune che tutti noi dovremmo condurre è proprio questa, finalizzata ad ottenere le migliori soluzioni tecnologiche di depurazione ed idrauliche per avere la certezza che il nostro mare non corra alcun rischio. Dovremmo rivendicare maggiori investimenti per la realizzazione dei tronchi fognari ed idrici. Solo in questo modo, dotandoci dei servizi infrastrutturali primari, possiamo diventare attrattivi per il vero turismo e per gli investimenti. Dovremmo guardare un pò più avanti, affidandoci maggiormente a ciò che la tecnologia, in materia di depurazione delle acque, oggi ci può dare, non rimanendo ancorati ad atteggiamenti retrogradi che ci fanno rimanere immobili e diffidenti di fronte alla  modernità ed allo sviluppo . 

Forse sarebbe il caso che noi tutti ci fermassimo a riflettere per comprendere che questa guerra tra poveri non può più andare avanti, che occorre realizzare l'opera, certamente con tutte le garanzie possibili ed, in questo senso, la delibera n. 1150 dell'11 luglio scorso,  della Giunta Regionale ha aumentato queste garanzie, prevedendo il massimo livello di depurazione e la eliminazione della condotta sottomarina che, credo, fossero le principali richieste del territorio . Arrivati a questo punto, ci aspettiamo dal Presidente Emiliano che tutte le problematiche vengano chiarite una volta per tutte, alla presenza dei rappresentati dei territori, in modo che i professionisti della confusione vengano privati dell'acqua nella quale sguazzano da anni . E' evidente, infine, che noi saremo, come lo siamo sempre stati, molto attenti in merito allo sviluppo della  "vicenda" , in quanto non è più tollerabile che si continui a "giocare" su questo argomento, anche perchè  le responsabilità, anche personali , da parte degli attori in campo sono molto importanti e, nel caso in cui tutto dovesse concludersi in un "nulla di fatto" o in un insabbiamento dell'opera, più di qualcuno sarà chiamato a risponderne».

Dario Iaia











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