Saranno circa 80 i figuranti, che daranno vita ad una ventina di scene
Il Presepe Vivente a Fragagnano è divenuto ormai una delle più attese manifestazioni a sfondo religioso e culturale. Allestito in località la Macchia (ovvero nei pressi del Palazzetto dello sport), il Presepe Vivente ha un ricco calendario di rappresentazioni nel periodo delle festività natalizie.
La manifestazione è frutto di un intenso lavoro di tutti i membri del Gruppo Famiglia “Speranze Nuove” che, già dal mese di ottobre, prestano gratuitamente la propria opera per la costruzione del villaggio, delle varie ambientazioni e la preparazione dei costumi.
La tradizionale manifestazione paesana ha il pregio di riunire e coinvolgere circa 80 persone tra anziani, giovani e bambini, facendole lavorare insieme e presentandosi dunque come espressione di solidarietà, di socialità e compartecipazione al di là della poesia, dell'emozione religiosa e del romanticismo.
Lontani dai bagliori delle decorazioni natalizie, la tenue luce delle fiaccole conferisce alle suggestive grotte ricavate nel tufo quella magica semplicità per cui è impossibile non sentirsi tutti più buoni.
Gli oltre 80 figuranti, animando una ventina di scene, fanno rivivere scorci di vita quotidiana riproposta, in questa piccola Betlemme nostrana. Come per magia il passato rivive con il suo caratteristico paesaggio, il suo folklore e le sue tradizioni. Riprendono così vita quegli antichi mestieri quasi dimenticati: il fabbro che batte il martello sulla sonante incudine, il ciabattino ed il canestraio che ripetono gli antichi gesti, le donne che impastano il pane per le povere mense, la classica famiglia contadina, stretta intorno al focolare e poi ancora il falegname, il piattaro...
Si incontrano le tessitrici che lavorano al telaio, il lattaio che prepara formaggio e ricotta, il calzolaio. Nel villaggio la vita pullula e riscalda, portando il visitatore a curiosare e tornare indietro con la fantasia nell'allegria di un'osteria, con tutto il suo sapore di antichità.
Piccoli pastorelli e il belare delle pecore annunciano l’arrivo alla Grotta Santa, dove si vive nella pienezza l’essenza e lo spirito del Natale. Maria e Giuseppe sono in adorazione del Bambinello “incoronato” da bianchi angioletti alati che sorvegliano il suo sonno e la sua pace.
Un freddo vento invernale e il fuoco quasi spento danno il segno del tempo che è passato: l’ora è tarda ed è venuto il tempo di ritornare alle proprie dimore.... I figuranti dismettono gli abiti aviti per ritornare alla “quotidiana normalità”, ma qualcosa è rimasto che li lega e collega al luogo “antico”: la consapevolezza che Gesù è nato ed una nuova speranza di pace è entrata nel loro cuore...
Maddalena Caforio