«Strano il silenzio della società, dalla quale mi sarei aspettato una maggiore correttezza»
«Avevo comunicato alla società le mie dimissioni da allenatore del Sava già giovedì della scorsa settimana. Avendo notato il silenzio da parte dei dirigenti, mi sembra doveroso rendere nota in prima persona questa mia scelta».
Gianfranco Degli Schiavi non è più l’allenatore del Sava.
«Le ragioni del mio disimpegno? Faccio una premessa» spiega Degli Schiavi. «In estate, a più riprese avevo esposto alla società i rischi che si correvano a partecipare al torneo di Promozione con una squadra imbottita di juniores. Sono stato più volte rassicurato e ho deciso di mettere in gioco me stesso. Dopo la vittoria di Maglie, sono iniziate ad arrivare le sconfitte. Dopo il terzo k.o., ho manifestato ai dirigenti la mia disponibilità a rimettere il mandato nelle loro mani. Non avrei esitato a lasciare tutto, senza nulla più pretendere».
Poi, la settimana scorsa, la scelta della società di schierare in campo la juniores.
«In realtà, a Ostuni sono andati in campo 7/11 della formazione che ho sempre schierato io. In più, mi risulta che Mero e De Pascalis avrebbero abbandonato la squadra. Gruppo, questo, che è stato affidato all’allenatore della juniores. Questa mancanza di chiarezza mi ha ferito e al tempo stesso mortificato. Considerato che avevo a più riprese manifestato la disponibilità a farmi da parte, mi sarei aspettato una maggiore correttezza».
Per la cronaca, il Sava ha perso anche a Ostuni (0-4). Senza innesti di calciatori più esperti, sarà difficile immaginare un’inversione di rotta.