Il presidente Alberto Chimienti: «Il nostro mare non deve correre il rischio di essere inquinato».
Dopo l’annuncio di Vendola sulla firma del progetto del depuratore consortile di Manduria e Sava, c’è poco tempo per festeggiare. Venerdì prossimo, alle 14, il progetto arriva sul tavolo del Prefetto di Taranto. A chiedere di essere ricevuti il presidente dell’Unione dei Comuni “Terre del sole e del mare”, il sindaco di Maruggio Alberto Chimienti, e gli altri colleghi di comuni di questa Unione (ovvero Avetrana, Torricella, Lizzano, Leporano e Fragagnano).
Non condividono la scelta del recapito finale delle acque affinate: ovvero lo scarico a mare. E non essendo stati convocati e consultati (pur avendolo espressamente richiesto) da Sava e da Manduria al momento dell’approvazione del progetto, si sono rivolti al Prefetto. Il dott. Alfonso Pironti ha deciso, per l’occasione, di convocare anche i rappresentanti della Regione Puglia, al fine di capire se vi sono delle possibilità per mediare e per individuare una soluzione che soddisfi le due parti.
«Vogliamo a tutti i costi evitare il rischio di inquinamento del mare» sono le parole del dott. Alberto Chimienti. «Il turismo è una delle poche risorse del nostro territorio. Inquinando il mare, comprometteremmo definitivamente anche questo settore. Comprendiamo che occorre risolvere il problema di Sava e dei savesi. Ma è opportuno evitare una soluzione che risolve un problema, ma che, al tempo stesso, ne crea molti altri».
Da tempo l’Unione dei Comuni, ma anche, individualmente, i Comuni di Manduria e di Avetrana (che hanno presentato un ricorso al Tar), premono per un’altra soluzione, peraltro indicata come ottimale, lunedì sera, anche dalla Regione e dal Comitato per la Salute Pubblica di Sava: il riuso a fini irrigui dell’acqua affinata secondo i parametri della Tabella 4.
«Vendola e Amati hanno ribadito la necessità di riutilizzare le acque affinate per irrigare i campi, però il progetto prevede lo scarico a mare delle acque e, al momento, non contempla l’impianto di affinamento in Tabella 4 delle acque» continua il dott. Chimienti (che peraltro, nell’occasione, esprime la solidarietà alla collega di Fragagnano, Maria Teresa Alfonso, per gli atti intimidatori subiti). «Avetrana ha sempre manifestato la propria disponibilità affinchè siano utilizzate le cave abbandonate del proprio territorio per realizzare le trincee drenanti. Perché non cogliere questa occasione? E perché il centrosinistra di Maruggio è insorto quando, inizialmente, per il nostro depuratore fu previsto lo scarico a mare delle acque affinate in Tabella 4, mentre ora sposa il recapito finale del depuratore consortile di Manduria e Sava?».