Come ha fatto l’arbitro a vedere che “soggetti estranei” hanno aperto un cancello, “favorendo l’ingresso sul terreno di gioco di un cane di grossa taglia”?
Costa 100 euro alle casse dell’Avetrana l’ingresso in campo di un cane, peraltro decisamente mansueto, al 33’ della ripresa, quando il capitano del Vieste, Colella, si accingeva a battere il calcio di rigore. Lo stesso cane, che è una mascotte della squadra biancorossa, era riuscito ad entrare in campo anche durante l’intervallo, divertendosi ad inseguire i palloni utilizzati dai calciatori delle due panchine per riscaldarsi.
Al 33’ del secondo tempo, la scena si è ripetuta. Il cane ha trovato un pertugio ed è entrato di nuovo in campo, dirigendosi direttamente verso il pallone, già posizionato sul dischetto.
A farlo uscire dal campo, prendendolo letteralmente in braccio (come si può vedere dalla foto scattata da Bruno Leo), ci hanno pensato prima il portiere Petranca, quindi il capitano Cappellini e, infine, i dirigenti dell’Avetrana. Il cane è ritornato sulla tribuna, dai cui gradoni spesso assiste alle partite.
L’arbitro, però, ha interpretato in maniera differente l’episodio. Nel referto ha scritto che “soggetti estranei aprivano un cancello, favorendo l’ingresso sul terreno di gioco di un cane di grossa taglia; tanto costringeva l’arbitro ad interrompere il gioco per circa due minuti”.
Non contento, insomma, delle due espulsioni comminate alla squadra avetranese e del calcio di rigore assegnato agli ospiti, l’arbitro Peres di Barletta ha confezionato l’ultima “chicca”, che ha prodotto la multa di 100 euro. Siamo curiosi di capire come avrà potuto dedurre che un soggetto estraneo abbia aperto il cancello, favorendo l’ingresso del cane, che peraltro non ha fatto del male a nessuno, ma ha divertito il pubblico e gli stessi calciatori. L’Avetrana ha ricevuto un’altra multa di 50 euro per il torneo juniores.
Il giudice sportivo ha poi squalificato per un turno gli avetranesi Prete e Guerra.