Altra condizione di Emiliano: «Accetto le primarie, ma Vendola deve impegnarsi ad approvare la leggina per consentirmi di candidarmi senza dimettermi da sindaco»
Doveva essere il giorno della quiete dopo la tempesta, diventa il giorno della svolta. Michele Emiliano, il day after dello scontro con i vendoliani e lo slittamento dell’assemblea che avrebbe dovuto votare la sua candidatura a governatore, spalanca le porte delle primarie chieste a gran voce da Nichi Vendola. La sfida trai due campioni del centrosinistra, in realtà, non è ancora perfezionata perché le baruffe, ora, si spostano sulla data. Il sindaco di Bari, infatti, ha ancorato il suo via libera alle primarie a due paletti: il primo è che si modifichi la legge elettorale regionale (col famoso emendamento che abroga l’ineleggibilità dei sindaci); il secondo è che si tengano il 24 gennaio, ovvero la domenica successiva alla seduta del consiglio regionale (fissata il 19 gennaio) che discuterà, appunto, della riforma elettorale. Ma sia da Vendola che dal segretario regionale del Pd Sergio Blasi sulle due ipotesi è già arrivato il «no». Si profila, dunque, un nuovo muro contro muro interno al Pd anche sulla data delle primarie.
«Sono io che chiedo a Vendola di fare le primarie, se il presidente, sul suo onore, si impegna a votare la legge che mi impedisce di candidarmi alle regionali senza dimettermi prima (dalla carica di sindaco, ndr), sono disposto a fare le primarie. La data più giusta è il 24 gennaio. In tal modo sarà possibile consentire al consiglio regionale di approvare il 19 gennaio l'emendamento "salva Bari" - dice il presidente del Pd - e parallelamente di svolgere tutti i passaggi necessari per far partire la macchina organizzativa delle primarie».
«Sono io che chiedo a Vendola di fare le primarie, se il presidente, sul suo onore, si impegna a votare la legge che mi impedisce di candidarmi alle regionali senza dimettermi prima (dalla carica di sindaco, ndr), sono disposto a fare le primarie. La data più giusta è il 24 gennaio. In tal modo sarà possibile consentire al consiglio regionale di approvare il 19 gennaio l'emendamento "salva Bari" - dice il presidente del Pd - e parallelamente di svolgere tutti i passaggi necessari per far partire la macchina organizzativa delle primarie».