Mister Branà: «Ci manca la fame di vittorie. Lo scorso anno una partita come quella di domenica l’avremmo vinta»
Sesto impegno ufficiale stagionale, fra campionato e Coppa Italia, e sesto pareggio per 1-1 per l’Alto Salento Avetrana. Un altro anello di congiunzione fra i primi sei impegni della nuova stagione è rappresentato dalla costante del vantaggio della squadra allenata da mister Branà, che viene poi rimontata dagli avversari.
E’ accaduto anche nella partita dell’altro ieri contro la corazzata Corato. Partita a due volti: primo tempo con la supremazia dei baresi (hanno centrato quattro “legni”, contro una sola traversa dell’avetranese Iaia) e ripresa con un’Avetrana più tonica, che è passata in vantaggio dopo meno di due minuti con una rete da rapace di area di rigore di Gabriele Alemanni e che ha poi controllato la reazione degli ospiti, i quali hanno impegnato Maraglino solo in una circostanza.
La rete del pareggio è arrivata a 8 minuti dal termine, quando il Corato aveva messo in campo tutti i suoi bomber (sono partiti dalla panchina Sisalli e Manzari) e quando ormai sugli spalti si iniziava a credere nell’impresa. Il paradosso è stato l’aver subito la rete con una ripartenza del Corato, che ha trovato la retroguardia tarantina non pronta. Cappellini ha subito una manata sul volto al limite dell’area barese, senza che l’arbitro intravedesse alcuna violazione del regolamento, e il Corato è partito in velocità dalla corsia mancina, per poi, con un taglio, far giungere la sfera dalla parte opposta, dove Zinetti, ben appostato e non opportunamente contrastato, ha potuto gonfiare la rete.
Un pareggio contro il Corato forse sarebbe stato sottoscritto alla vigilia della partita e, ancor di più, al termine del primo tempo, durante il quale l’Avetrana è sembrata sul punto di cedere. Ma farsi sfuggire in quel modo il successo, subendo un gol con una ripartenza a 8 minuti dal termine, ha provocato l’ira di mister Branà.
«Non c’è fame di vittoria» si è sfogato a fine partita. «Questa gara lo scorso anno l’avremmo vinta. Non possiamo continuare a subire le rimonte degli avversari..».