«Partano quanto prima i lavori per la realizzazione del depuratore consortile Sava e Manduria»
«Ci auguriamo che i lavori per la realizzazione del depuratore Sava e Manduria comincino quanto prima e si blocchino - per senso di responsabilità - coloro i quali alimentano le paure della gente non raccontando la verità è cioè che la condotta sottomarina non verrà più realizzata, che la depurazione delle acque avverrà al massimo livello di affinamento, quindi utilizzabile per la nostra agricoltura e che il depuratore sarà al servizio delle marine (San Pietro in Bevagna, Torre Colimena) prive di fogna.
Ci aspettiamo che il presidente Emiliano dimostri, finalmente, di essere capace di realizzare un'opera tanto essenziale .
E' evidente a tutti come non si possa più attendere. E’ una questione di civiltà ed è una problematica igienico sanitaria ed ambientale che non può essere ulteriormente ignorata.
Si discute di questo depuratore dai tempi del commissario Catenacci, vale a dire dai primi anni novanta. Ritengo che trent'anni possano essere sufficienti per decidere in merito alla realizzazione di un'opera pubblica. La polemica dell'ultima ora riguarda la localizzazione dell’opera, dopo che le battaglie degli ultimi anni erano esclusivamente per il “No scarico a mare”. Non si possono ogni volta inventare ostacoli solo e soltanto per alimentare polemiche e raccogliere voti. Alla gente bisogna dire la verità e cioè che sia in sede di Consiglio comunale di Manduria che in sede tecnica la soluzione “Serpenti” è già stata bocciata, così come lo sono state in passato la “palude del Conte” e le altre innumerevoli proposte avanzate. Per questo bisogna guardare avanti e batterci per avere investimenti nel nostro territorio per fare fogne là dove non ve ne sono. Interi abitati, a partire da Sava sino a parte di Manduria e le marine, sono completamente prive di sistema di depurazione delle acque reflue e questo determina una situazione di grave emergenza.
I dati dell'Arpa,relativi allo stato di salute delle nostre acque sotterranee, sono preoccupanti, così come le percentuali che riguardano i decessi nel nostro territorio che superano ampiamente, per quanto attiene determinate patologie, finanche quelle della città di Taranto. A questo, si aggiunga il preoccupante fenomeno degli scarichi illegali nelle nostre campagne e lo stato di “incapacità” depurativa del depuratore di Manduria. Ebbene, di fronte a queste problematiche, davvero rilevanti, non si può continuare a rispondere con la demagogia di chi è solo alla ricerca di un posto al sole che garantisca visibilità o consenso elettorale per il futuro, nè con un ambientalismo orbo che guarda solo da una parte, ignorando che l'emergenza è oggi e non domani.
Forse, sarebbe utile per il nostro territorio, osservare quegli esempi virtuosi che si sono realizzati a pochi chilometri da noi: per esempio Fasano, se ne è parlato a “Presa Diretta”, dove il riuso delle acque in agricoltura è una realtà e dove si è arrivati ad ottenere acqua potabile dalla depurazione delle acque reflue. Perchè questi risultati non possono essere raggiunti da noi? La battaglia comune che tutti noi dovremmo condurre è proprio questa, finalizzata ad ottenere le migliori soluzioni tecnologiche di depurazione ed idrauliche per avere la certezza che il nostro mare non corra alcun rischio, cosa che oggi è più che garantita essendo stata eliminata la condotta sottomarina. Dovremmo protestare affinchè le opere vengano realizzate e non perchè non si facciano. E mi fa piacere registrare la posizione sul tema dei commissari antimafia di Manduria che sono sulla stessa nostra lunghezza d’onda.
In ultimo, l’Acquedotto Pugliese invece di paventare inesistenti responsabilità per danno ambientale in capo ai sindaci che da anni si battono affinchè quest'opera veda la luce, dovrebbe impegnarsi di più per fare, tra le altre cose, ciò per cui è pagato dai contribuenti, vale a dire progettare e realizzare depuratori. Cosa della quale, almeno nel nostro territorio e sin'ora, si è dimostrata assolutamente incapace di fare, certamente non per sua sola responsabilità, ma accompagnata egregiamente da un governo regionale parolaio, prigioniero di logiche elettorali e dell'unanimismo. E’ evidente come siamo giunti ad un punto cruciale e non sia più possibile giocare o tergiversare ulteriormente su questo argomento, anche perchè le responsabilità, anche personali, da parte degli attori in campo sono molte ed importanti e, nel caso in cui ci dovesse essere un ulteriore “nulla di fatto” o un insabbiamento dell'opera, più di qualCuneo sarebbe chiamato a risponderne»
Dario Iaia
Sindaco di Sava