Nel ricordo personale di ognuno, affiora costante un riferimento: il sorriso conquistatore di Antonella, il suo biglietto da visita. Lo stesso con cui aveva nascosto ai più la gravità della sua malattia…
Una malattia implacabile ce l’ha portata via, a soli 44 anni, in una fredda giornata romana. La morte di Antonella Giulia Pizzaleo è una perdita collettiva: strappata all’affetto dei suoi cari e degli amici, sottratta al futuro di questo Paese.
Da sempre portata al contatto umano e alla curiosità, si era naturalmente imbastita addosso un profilo di intellettuale completa, moderna, come è raro incontrarne: sensibilità e competenza, autonomia di pensiero e apertura mentale, osservazione e applicazione. Quotidianamente si apriva al mondo nella posizione dell’ascolto attivo, raggiunta nel suo personale punto di confluenza tra l’indole caratteriale e la formazione sociologica.
Lasciata (ma mai abbandonata) la sua Manduria dopo il liceo classico, nel 2000 conseguì la laurea in Scienze della Comunicazione a La Sapienza di Roma, con una tesi sulla fuzzy logic, che nello stesso anno le valse la pubblicazione di un ispirato saggio per Castelvecchi. Il digitale entrava così nella sua vita, caratterizzando in maniera indelebile il suo impegno di studiosa prima e dirigente pubblica dopo. E lo faceva piegandosi allo sguardo, originale e indagatorio, di chi cercava di comprendere le dinamiche e gli effetti del reciproco rimando nel rapporto uomo-macchina, lo stesso che preconizzava un futuro della comunicazione (anche interpersonale) iper-mediata e iper-connessa. Una visione profetica, ancorata a un sapere accademico solido, approfondito presso il Dipartimento di Sociologia e Comunicazione dell’Università La Sapienza, nel quale sviluppò la curatela della raccolta di saggi Net Sociology. Interazioni tra scienze sociali e internet, pubblicata nel 2002 per Guerini e Associati. Prima ancora di conseguire il dottorato in Scienze della Comunicazione, ottenuto con successo nel 2003, Antonella Pizzaleo entrava così di diritto nel ristretto novero dei più accreditati studiosi dei new media, motivo per il quale approdava a numerose docenze in master post lauream e, a contratto, sulle cattedre di Teoria e tecniche dei nuovi media, Editoria multimediale, Sociologia delle comunicazioni e Sociologia delle comunicazioni di massa, sempre a La Sapienza.
Di pari passo, fioccavano le collaborazioni con la Rai (Atlantis, su Radiodue; il sito web Mosaico, per Rai Educational) e cominciavano ad affermarsi le sue capacità consulenziali, l’anima pratica della Pizzaleo, quella in grado di costruire il futuro, oltre che di averne una visione. Per due anni, sino a maggio 2008, diventa Consigliere Scientifico per il Ministro della Pubblica amministrazione e l’innovazione tecnologica, Luigi Nicolais, supportando in particolare il Sottosegretario per le Riforme e Innovazioni nella Pubblica Amministrazione, Beatrice Magnolfi. Contemporaneamente, sino al 2009, è membro del Comitato Consultivo Permanente per il Diritto d'Autore della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Sono gli anni in cui si comincia a progettare il lungo percorso (ad oggi lontano dal concludersi) dell’Agenda Digitale e Antonella Pizzaleo ne è sempre più protagonista. Il CNR di Pisa la arruola come ricercatrice e prestigiose testate si servono dei suoi illuminati interventi (Wired, CheFuturo, Nòva, la Repubblica). Stefano Rodotà diviene il suo mentore.
Dal 2009 al 2013 la Provincia di Roma la vuole a capo del progetto A.L.I. (Alleanza Locale per l'Innovazione), finalizzato alla realizzazione dell’e-government, dei servizi per smart cities e smart communties. L’anno dopo, insieme con una consulenza sugli stessi temi per il Comune di Fiumicino, comincia il lungo lavoro per la Regione Lazio come Responsabile Agenda Digitale e Internet Governance. Quest’ultimo è l’incarico che ha portato avanti con impareggiabile efficacia sino alla fine dei suoi giorni, concretizzando i primi risultati sul fronte che forse se le era più caro: la digitalizzazione e la facilitazione degli accessi ai servizi sanitari.
In queste ore di sgomento, numerosi messaggi affollano le bacheche social di Antonella Pizzaleo. Da ogni parte d’Italia, dall’estero, dalla sua Manduria. Nel ricordo personale di ognuno, affiora costante un riferimento: il sorriso conquistatore di Antonella, il suo biglietto da visita. Lo stesso con cui aveva nascosto ai più la gravità della sua malattia. Lo stesso con cui, qualche tempo fa, si era schermita dalla previsione non del tutto azzardata di un collega e amico: «Prima o poi diventerai Ministro dell’Innovazione».
Giuseppe P. Dimagli