Baldari traccia un parallelo fra le vicende pre-elettorali regionali e quelle comunali
«Per il bene della coalizione, Francesco Massaro dovrebbe fare un passo indietro».
Andrea Baldari, esponente di Sinistra e Libertà, avanza una proposta per cercare di ricompattare il centrosinistra di Manduria.
«Il centrosinistra arriva alle nuove elezioni in modo traumatico: la fine lacerante della scorsa legislatura ha lasciato profondi segni» è la premessa di Baldari. «Molti dei partiti del centrosinistra e l’Udc invocano la discontinuità rispetto alla gestione dell’ultima legislatura. Il Pd, invece, si è chiuso a riccio attorno alla candidatura di Massaro. Di questo passo, però, il centrosinistra rischia di arrivare alle Comunali frantumato in mille rivoli. Pertanto io credo che Massaro dovrebbe fare un passo indietro. La politica offre tante occasioni, ma bisogna saper sfruttare il momento opportuno, quando il vento è favorevole. Come ogni buon leader, Massaro, che devo riconoscere è stato all’altezza come amministratore (nel ruolo di sindaco, cioè), dovrebbe prendere atto della situazione. Lui ha fallito dal punto di vista politico. E’ arrivato allo scioglimento del Consiglio Comunale dopo aver perso diversi rappresentanti della propria coalizione. Avrebbe avuto una sola possibilità per ricandidarsi: accettare le primarie, che noi abbiamo proposto sin dall’inizio. Solo così avrebbe avuto l’occasione di ricevere la legittimazione popolare».
Già, le primarie, proprio come sta accadendo per individuare il candidato a governatore.
«C’è un certo parallelismo fra quanto accaduto a livello regionale e quanto è accaduto a Manduria. Anche a livello regionale il Pd si è imputato a lungo su una candidatura, cercando di imporla ai propri alleati. Così come a Manduria il Pd vorrebbe imporre Massaro. Io credo che sarà molto indicativo il voto della gente domenica prossima. Se il Pd non avrà tutto questo consenso che dice di avere, evidentemente dovrà prendere atto, come cinque anni fa, che la base non è in sintonia con i vertici del partito».
Ma se proseguiamo col parallelismo, anche Vendola ha insistito per candidarsi, a rischio di spaccare la coalizione. Non avrebbe dovuto fare un passo indietro pure lui?
«C’è una differenza sostanziale fra Vendola e Massaro: Vendola è arrivato alla fine della legislatura godendo dell’appoggio degli stessi partiti con i quali aveva iniziato l’avventura. Al contrario di Massaro, che ha perso, strada facendo, la fiducia di diversi partiti del centrosinistra. Francesco, a mio avviso, è adesso nelle condizioni di chiedere e trovare spazio ad altri livelli. Nella giunta provinciale, ad esempio, sono rappresentati diversi piccoli comuni, ma non c’è nessun rappresentante di Manduria, che è una delle città più grandi della provincia. Io sono convinto» conclude il rappresentante di Sinistra e Libertà, Andrea Baldari, «che se avviasse una battaglia in quel senso, potrebbe godere di un appoggio trasversale. Se invece non desisterà dalla richiesta di candidarsi a sindaco, rischiamo di consegnare la città al centrodestra».