Il programma delle attività degli studenti dell’istituto, che ha aderito alla seconda edizione di “Scuole in piazza per la Pace e la Solidarietà”, iniziativa lanciata lo scorso anno da Manduria e che si svolge in contemporanea in tutta Italia
In piazza per superare l’indifferenza e per rafforzare valori quali la solidarietà, la convivenza e l’integrazione.
Sono le finalità della seconda edizione di “Scuole in piazza per la Pace e la Solidarietà”, iniziativa lanciata lo scorso anno da operatori della scuola di Manduria e abbracciata dall’intero territorio nazionale: nel 2018 si registrò l’adesione di oltre 120 scuole in Italia.
Già, forse quella messapica non è proprio una città di mostri e di insensibili, se è vero, come è vero, che iniziative di sensibilizzazione su tematiche importarti e forti hanno trovato radici proprio a Manduria. Domani mattina, le scuole italiane, alle 11, scenderanno in piazza con il motto “Noi non siamo indifferenti” per manifestare non solo contro la guerra in Siria (tragicamente ancora in atto), ma contro tutte le guerre in corso nel mondo, contro tutte le idee di violenza, di scontro, di discriminazione, che come ombre attraversano la società odierna esattamente come successe ottant’anni fa, quando quelle stesse ombre furono prologo all’Olocausto.
“La Scuola è per sua natura custode delle regole della democrazia e del rispetto dei diritti umani e quotidianamente svolge il suo compito sì di fucina di cultura, di saperi, ma soprattutto organo indipendente dove ogni giorno milioni di persone gettano i semi per un mondo migliore” è riportato in una nota del comitato promotore. “Ed è questo il messaggio che studenti e docenti, insieme ad associazioni, amministrazioni comunali e liberi cittadini, vogliono portare in piazza anche quest’anno, il 2 maggio, alle ore 11, per rilanciare e ampliare i messaggi educativi di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani”.
A Manduria, che non è il paese di mostri di indifferenza e omertà che hanno raccontato i media, c’è un mondo che si muove per educare i giovani alla convivenza civile, al rispetto dell'altro. In quest’ottica, domattina, gli alunni del comprensivo “Prudenzano”, guidati dalle prof.sse Rina Fistetto e Maria Luisa Brunetti, realizzeranno dei disegni sul marciapiede antistante la scuola dove si terrà tutto il resto della manifestazione.
Ogni interclasse della scuola primaria proporrà, con i propri disegni, un tema: il cuore le prime classi; il simbolo della pace le seconde classi; gli arcobaleni le terze classi; le bandiere e i simboli di pace le quarte classi, le bandiere le quinte classi.
Poi sarà la volta degli studenti della scuola superiore di primo grado, che leggeranno una riflessione sulla pace. Il saluto della dirigente scolastica concluderà la manifestazione, che avrà come sottofondo musicale il brano “I nostri cuori battono ancora”.
«Non è possibile tollerare che ai bambini, ovunque nel mondo, sia negata l’infanzia e il sorriso per guerre senza senso e inumane discriminazioni» alcune delle riflessioni su questa tematica. «È guerra ovunque nel mondo: in Africa, in Medio Oriente, in Asia, in America Latina, c’è guerra anche in Europa. Ovunque nel mondo ci sono attentati terroristici contro cristiani, ebrei, musulmani.
Ma è guerra anche qui, nasce nei cuori dei piccoli quando li si educa a essere principi unici e li si esalta per un principato che esclude le ragioni, le debolezze e i punti di forza dell’altro. La guerra è qui, nei nostri condomini, nei cortili, in spiaggia, in montagna, nella movida affollata del sabato sera, nella noia della piazza deserta del paese, nell’incapacità di sentire il dolore degli altri, di dare dignità al valore intrinseco di ogni esistenza. E in un tempo di guerra permanente ci sono pochi temi importanti come l’educare alla pace, alla solidarietà, all’accoglienza, per non creare “analfabeti emotivi” incapaci di empatia, sempre più spesso protagonisti di orrendi fatti di cronaca».