Ora spetta agli altri partiti di centrosinistra indicare eventualmente una alternativa
Il Pd ha un unico candidato a sindaco: è Francesco Massaro.
I rappresentanti del Partito Democratico lo hanno ribadito, con decisione, al tavolo del centrosinistra manduriano (era stata invitata anche l’Udc, che però non si è presentata), che si è riunito l’altro ieri sera. Ed hanno anche rimarcato che questa posizione è unica. Sfatando la convinzione che questo partito fosse, al proprio interno, spaccato. D’altronde, alla riunione erano presenti anche rappresentanti dell’area degli ex Ds, che, secondo alcuni, sarebbero stati in disaccordo sulla candidatura del sindaco uscente, preferendo quella del vicesindaco uscente Gregorio Dinoi. In realtà, nella riunione di ieri non hanno avuto nulla da eccepire.
Questa posizione ha spiazzato gli altri partiti presenti, la maggior parte dei quali più volte aveva invitato, anche pubblicamente, il Pd ha desistere da questa scelta, nel nome della cosiddetta “discontinuità col passato”.
Proprio l’interpretazione di questa richiesta assidua rivolta da diversi partiti al Pd è stato poi il tema della discussione che si è aperta. E’ stata cioè rimarcata la differenza tra discontinuità negli uomini che amministrano e discontinuità nei metodi degli amministratori.
Nessun altro partito ha poi posto alternative alla candidatura a Massaro e, quindi, la riunione è terminata senza grosse novità. E’ molto probabile, quindi, che ora gli altri partiti del centrosinistra (con o senza l’Udc, che ha già stretto un accordo con i Verdi), si riuniranno per decidere se fare dietrofront ed accettare la candidatura del sindaco uscente, oppure se contrapporre un’altra candidatura che possa fungere da collante nello schieramento.
Allo stato attuale, se si escludono i nomi in quota all’Udc (Mimmo Lariccia o Luigi Blasi), nessun altro partito ha mai avanzato ipotesi alternative. A poco più di una ventina di giorni dalla presentazione delle liste, è quindi necessario venire allo scoperto. Se ci sono altri nomi importanti come quello di Massaro (che ha sempre vinto le competizioni elettorali, ad eccezione della sfida con Antonio Calò di qualche anno fa, quando, però, riportò a livello personale il 10% in più dei consensi ottenuti da tutti i partiti che lo sostenevano), è il momento giusto per spenderli.