Il fotoprogetto denominato “Stiamo uccidendo la bellezza”
Una sirena “spiaggiata” a Santa Caterina. Un “mistero” che ha aleggiato sulla città per alcune settimane. Si può chiamare esperimento sociale, quello realizzato con piglio da sociologo da un giovane ricercatore neretino. Le foto pubblicate sui social hanno scatenato una ridda di commenti: dall’immancabile “è una bufala”, non conoscendo nemmeno il significato della parola, fino a “è solo pubblicità”. Un florilegio, insomma, del meglio che si può trovare sulla rete. Ma la gratificazione maggiore per l’autore è la curiosità che i suoi scatti hanno innescato.
“Il fotoprogetto - spiega - si chiama “Stiamo uccidendo la bellezza” e si basa sulla tematica sempre più attuale dell’abuso della plastica e il conseguente inquinamento ambientale. Il riferimento del titolo è alla sirena, da sempre simbolo marino di bellezza, circondata qui da rifiuti di plastica che la portano a finire sofferente sulla sabbia della spiaggia di Santa Caterina, location scelta per l’occasione. Il fatto che il tema sia più vicino a noi di quanto pensiamo sta anche nel fatto che per sviluppare il servizio ci siamo portati un po’ di plastica da casa ma buona parte si è “aggiunta” spontaneamente con la corrente delle onde. Ovviamente tutta la plastica utilizzata è stata poi raccolta e smaltita correttamente”.
Il progetto fotografico ha uno scopo sociale che è quello della sensibilizzazione ambientale.
Le foto da sole possono essere interpretate ed essere un importante veicolo del messaggio “ma – continua Alessandro Fiore – io voglio indirizzare il messaggio in modo preciso, evitare distorsioni e arrivare dritto al punto. In un momento storico come questo, in cui ci si accultura in “pillole social” con format sempre più snelli e immediati è importante captare nuove forme di comunicazione”.
L’idea di questo fotoprogetto è nata grazie alla possibilità di realizzare gli scatti con Erica Giuri, che ha subito proposto di utilizzare il suo costume da sirena.