L’intervento di Vincenzo Pisconti: «In mancanza di chiarezza, potremmo allestire una lista civica o confluire in un altro partito»
«Siamo ormai a pochi giorni dal termine ultimo per la presentazione delle liste elettorali e conseguentemente dei candidati a sindaco per le amministrative del comune di Manduria, e stiamo assistendo al riproporsi delle solite logiche verticistiche che stanno, di fatto, dilaniando la compattezza del PdL manduriano.
Sin dal lontano mese di novembre, nelle varie riunioni del direttivo, vista la difficoltà di convergere su un nome da indicare come candidato a sindaco del PdL, qualche componente del direttivo aveva avanzato l’ipotesi di procedere con delle consultazioni preventive, che avessero potuto coinvolgere una più vasta componente decisionale.
Evidentemente questa proposta democratica poco calzava al vertice del partito, più propenso ad anestetizzare l’attenzione sul problema, arrivare alla vigilia delle elezioni e presentare un nome dicendo serenamente “così è, se vi pare”. Ormai non c’è più tempo.
Lo stesso copione si è consumato in occasione delle ultime elezioni provinciali, perdendo l’opportunità di eleggere un consigliere locale alla Provincia, disperdendo di fatto i voti in altre liste e su diversi nomi.
La stessa cosa potrebbe accadere alle Regionali, dove, con proposte poco gradite all’elettorato manduriano, si disperderanno nuovamente i voti su più candidati, nessuno dei quali sarà eletto. Mettendo inoltre a rischio l’esito delle Regionali, dove, come tutti sappiamo, nel 2005 si è perso per una manciata di voti. Ma questo, probabilmente in logiche che a noi non è dato sapere, è poco importante.
In considerazione del clima che si è venuto a creare, il sottoscritto ritiene opportuno prendere una pausa di riflessione e, in mancanza di chiarimenti e proposte credibili provenienti dal vertice del PdL, è nostra ferma intenzione creare una lista civica o confluire in altra formazione politica. Ciò, ovviamente, a seguito di incontri avuti con tutto il gruppo della Dc, che sul punto di aderire al PdL, è stato costretto a riconsiderare la propria posizione in mancanza di chiarezza, chiare regole e soprattutto in mancanza di considerazione».