martedì 26 novembre 2024


27/11/2019 08:44:02 - Manduria - Attualità

«L’avvocato Linzola sta preparando due atti per adire alcuni organi giurisdizionali»

 

«La Regione Puglia ha bocciato, ancora una volta, se stessa, rimandando al mittente il progetto presentato da AQP in sede di VIA relativo allo scarico nel bacino di Torre Colimena».

Francesco Di Lauro, presidente dell’associazione “Azzurro Ionio”, prendendo atto delle ultime novità giunte da Bari, esprime le proprie preoccupazioni sul rischio che, per il progetto del depuratore consortile, possa ritornare a configurarsi lo spettro dello scarico in mare.

«E’ una farsa senza fine, che però rende chiaro il disegno delle “raffinatissime menti” che soprassiedono alla nefasta scelta della localizzazione del depuratore in contrada “Urmo”: è un doppio binario, una farraginosa e mastodontica mole di procedimenti, atti, mutamenti di Piani territoriali delle Acque, messo in piedi da anni al solo fine di gettare fumo negli occhi delle migliaia di manifestanti contrari all’opera» afferma Di Lauro. «La reale unica via perseguita da sempre da chi si occupa  dei depuratori consortili in Puglia è quella dello scarico diretto in mare, ovvero il progetto iniziale di questo scempio senza fine. Qualcuno obietterà che ora non si possono versare le acque raffinate in mare: lo vieta l’Unione Europea. Devono essere riutilizzate, così come sancito, del resto, dalla modifica del Piano Tutela delle Acque operato in fretta e furia dalla Giunta Emiliano nel 2017 per intortare la cittadinanza ostile, facendo credere di volere evitare lo scarico a mare.

Si è ricorso alla forza pubblica per permettere i lavori nel cantiere, dando così inizio ad un lucroso movimento-terra per la posa in opera delle condutture da Manduria ad Urmo, senza che ci sia uno straccio di progetto approvato per lo scarico dei reflui, nel silenzio imbarazzante della magistratura, amministrativa e penale.

Dinnanzi al fatto compiuto, cioè l’opera finita senza scarico, giocoforza si troveranno a “essere costretti” a optare allo scarico in mare, magari con una condotta sottomarina più lunga».

Di Lauro annuncia l’iniziativa legale dell’avvocato Linzola, scelto per rappresentare le popolazioni che si oppongono alla localizzazione del depuratore.

«L’avvocato Linzola sta preparando due atti sui quali, per i prossimi 20 giorni, non potremo dirvi di più per motivi strategici, per adire alcuni organi giurisdizionali, sempre in attesa poi di sapere dove lor signori dovranno scaricare. Poi si procederà al ricorso al TAR sullo “stralcio funzionale”, che devono necessariamente presentare, prima o poi, con indicazione dello scarico».











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