sabato 23 novembre 2024


08/02/2010 17:57:17 - Manduria - Politica

Manduria, Puglia e l’incoerenza del Governo

 
«Nella riunione del Consiglio dei Ministri prevista per mercoledì si dovrebbe deliberare sui criteri per la scelta dei siti su cui installare le centrali nucleari. Sulle questioni ambientali e quindi anche sul nucleare vi è un assoluto silenzio da parte della RAI. Questo motivo ha portato il presidente della Federazione dei Verdi, Angelo Bonelli, ad iniziare uno sciopero della fame davanti alla sede RAI a Roma.
Nonostante lo sciopero sia giunto al 12° giorno nessuna notizia è stata data dai mezzi di informazione.  
Ad oggi nulla è trapelato circa l’elenco dei siti chiuso nel cassetto del ministro Scajola.
Molto probabilmente sarà colta l’opportunità di non fare uscire dalla scrivania del Ministro allo Sviluppo Economico nessun elenco stante l’avvicinarsi delle elezioni del 28 marzo.
La patata nucleare è bollente. Ciò per una serie di motivi che paradossalmente metterebbero in difficoltà l’azione e la coerenza del Governo.
I paradossi riguardano la Puglia e le prossime elezioni regionali, ma riguardano anche Manduria, perché potenzialmente interessata, come in passato, ad ospitare una centrale nucleare sul proprio territorio in contrada Fellicchie, al confine con la provincia leccese. I paradossi dell’atomo nucleare sono così evidenti che molto probabilmente suggeriranno al Governo di spostare l’ordine del giorno dal 10 febbraio ad una data dopo le elezioni. Allora è necessario lanciare una sfida a questo Governo e a quanti lo seguiranno sulla strada del nucleare dimostratasi oramai antieconomica e pericolosa per la salute dell’uomo.
Una prima questione da mettere nel piatto nucleare e sul tavolo della credibilità di questo Governo riguarda il tanto sbandierato Federalismo voluto da Berlusconi-Bossi, infatti, con la modifica del Titolo V della Costituzione si è data autonomia alle Regioni. Queste la stanno esercitando, emanando proprie leggi sul nucleare. Berlusconi – Bossi le hanno impugnate davanti alla Corte Costituzionale. Puglia, Campania e Basilicata che hanno emanato una propria legge contro il nucleare ora sono costretti a difendersi nel far valere le proprie ragioni. E pensare che tale diritto gli è stato attribuito da quel Governo che oggi non lo vuole più riconoscere.
La seconda questione riguarda il ministro Fitto, il quale, pur avendo la delega a presiedere Agli Affari Regionali, condivide e sostiene tale iniziativa proposta dal Ministro dello Sviluppo Economico Scajola.
Ora in tutto questo non bisogna dimenticare che le Regioni di Puglia, Campania e Basilicata sono Regioni governate dalla sinistra, quindi vanno immediatamente fermate anche per evitare un precedente che potrebbe essere di esempio ad altre Regioni sia di centrosinistra che di centrodestra.
Terza questione è quella di nascondere la verità sulla possibilità di ottenere energia, secondo il proprio fabbisogno, da fonti rinnovabili enormemente disponibili sul nostro territorio regionale e nazionale. Ma è necessario nascondere altresì le capacità dimostrate dal presidente della Regione Puglia Nichi Vendola (ricandidato alle prossime elezioni regionali) che ha portato la Puglia al primo posto per produzione di energia solare-eolica con un ragguardevole 180% rispetto al proprio fabbisogno.
Infine la quarta questione, per me la più importante e delicata, da affrontare anche in sede di legittimità, è l’azione fascista e antidemocratica che si sta esercitando nei confronti dei cittadini, i quali hanno già espresso la propria volontà sul nucleare con il Referendum del 1987 e che ora lo si vuole cancellare con una semplice riunione di Governo.
Ci rimane allora lanciare una sfida, con una lezione di democrazia, invitando il Governo a non disattendere la riunione del 10 febbraio e indicare i criteri per la localizzazione dei siti su cui costruire le centrali nucleari.
Gli elettoriche a marzo andranno a votare potranno pronunciarsi su una questione vitale come l’energia e sul ritorno al nucleare vagheggiato da Berlusconi, Fitto e Scajola ma anche per ricordare che il Referendum Popolare è costituzionale e pertanto il Popolo è sovrano».
 
Pompeo Stano
Federazione Verdi Manduria.










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