La Gdf ne sequestra 23mila. Nei guai i titolari di 7 esercizi commerciali tarantini
La Guardia di Finanza di Taranto ha sequestrato altre 23mila mascherine, dopo le 7mila dei giorni scorsi, nell’ambito di due operazioni distinte tese a contrastare speculazioni legate alla vendita dei prodotti a prezzi esorbitanti in questo periodo di emergenza legata al coronavirus.
È stato eseguito un decreto di perquisizione finalizzato al sequestro di tutte le mascherine pronte per la commercializzazione nella disponibilità del fornitore dei 7 esercizi commerciali tarantini (tra cui una farmacia e una parafarmacia) denunciati per aver praticato l’aumento spropositato dei prezzi rispetto a quelli pre-emergenza.
Il provvedimento della Procura di Taranto è stato eseguito presso le 15 sedi distribuite sul territorio nazionale della società che ha sede legale a Milano e sedi secondarie in Campania, Lazio, Liguria, Puglia, Emilia Romagna, Toscana, Sicilia e Marche.
Dai riscontri è stato accertato che la variazione in aumento dei prezzi oscillava tra il 700% e il 1500% circa. Mascherine che nel 2019 venivano acquistate a 50 centesimi, in piena crisi sanitaria sono state proposte in vendita a enti pubblici a oltre 5 euro e ai privati a 35 euro.
Inoltre, nell’ambito di un controllo ad una società con sede a Massafra, è stato rilevato che venivano proposte per la vendita mascherine FFP2 a 16,50 euro ciascuna.