L’intervento deciso e attuato prima ancora che il Ministero stanziasse dei fondi per le scuole finalizzati all’acquisto di nuovi pc da utilizzare per la didattica a distanza
Un notebook in comodato d’uso per tutti gli studenti che ne sono sprovvisti.
In tempo di didattica a distanza, non tutti gli studenti hanno le stesse opportunità per seguire le lezioni. Non tutte le famiglie, infatti, dispongono a casa di un computer o di un notebook con cui fare didattica a distanza. Un tablet o un cellulare, quelli con cui tutti navighiamo sui social e sui siti di news, possono non essere sono idonei per seguire le lezioni a distanza.
Di fronte alla necessità di evitare di creare disparità fra studenti, generate dalla differenza di dotazioni informatiche e prima ancora che il Ministero stanziasse delle risorse a tal fine, l’istituto comprensivo “Francesco Prudenzano” di Manduria ha deciso di affidare in comodato i notebook di proprietà della scuola agli studenti che, sprovvisti di computer, ne hanno fatto richiesta.
«Come primo atto, abbiamo effettuato una mappatura delle necessità degli studenti della scuola secondaria di primo grado» è riportato in un comunicato della scuola manduriana. «Abbiamo pubblicato una circolare-avviso in cui erano indicati i requisiti necessari per poter ricevere in comodato d’uso un notebook».
Verificata le regolarità delle richieste, l’istituto manduriano ha già provveduto a consegnare i primi notebook ai propri studenti.
«Le famiglie che ne hanno fatto richiesta hanno già ricevuto i notebook. Il diritto allo studio deve essere garantito a tutti, e nel più breve tempo possibile.
Ora siamo passati al secondo step: pubblicare un nuovo avviso rivolto agli alunni delle classi quinte della scuola primaria che, rispetto alle altre classi, più necessitano dell’ausilio della didattica a distanza in ragione del loro passaggio, il prossimo anno, ad un nuovo ordine di scuola.
Ciò che viene chiesto a tutte le componenti della scuola, dai docenti agli alunni alle loro famiglie è lo sforzo di saper leggere il nuovo corso della storia e le prospettive di crescita. Solo così si capisce il senso della didattica a distanza: modo, sicuramente nuovo, per “accogliere” gli alunni, renderli partecipi nel gruppo, mantenere fermi i loro punti di riferimento che sono i docenti. E ciò vale anche per i più piccoli, i bambini della scuola dell’infanzia. Per loro le maestre si sono impegnate a costruire e gestire un piccolo sito attraverso il quale arrivano quotidianamente il saluto affettuoso, l’invito ad imparare la poesia pasquale, il racconto della storia del “virus monello”».