Quando gli alberi venivano considerati sacri gli uomini erano figli della terra
Entrato due volte in Italia da Cina e Germania. Così affermava tempo fa uno studio condotto dal gruppo di epidemiologia molecolare dell’Università Campus Bio-Medico di Roma.
Bene! E in tutto questo l’America che c’entra? E la rete 5 G, come pensano i catastrofisti? Per dirla in breve da quando la Cina è entrata a far parte dell’organizzazione mondiale del commercio, il volume delle sue vendite negli Usa è cresciuto considerevolmente, facendo allargare il divario tra quello che il Paese americano importa e quello che invece esporta.
Le pratiche commerciali e il difficile accesso libero al mercato cinese non sono gli unici problemi che rendono critiche le relazioni tra i due titani economici. Questo perché la guerra dei dazi non riguarda solo gli scambi commerciali e le possibilità di business, ma anche il predominio tecnologico. Pare che gli americani siano ossessionati per i progetti della Cina, ossia quelli di diventare una grande potenza nel settore dell’hi-tech in grado di superare gli Stati Uniti. Un obiettivo che fa parte del grande progetto di trasformazione dell’economia nazionale, conosciuto come Made in China 2025 che, tra le altre cose, punta a raggiungere la massima innovazione possibile nel comparto dell’intelligenza artificiale, della robotica e dell’internet of things, dei dispositivi intelligenti e interconnessi. In che modo? Con le reti5G pare. Secondo la cronaca in Cina sono state rilasciate le prime licenze commerciali e installate tantissime nuove antenne che emettono onde elettromagnetiche di elevata frequenza. Per parecchi sembra essere una delle principali cause di preoccupazione circa possibili rischi per la salute, vista l’interazione tra i campi elettromagnetici e gli organismi biologici.
E questo cosa c’entra col COVID 19? La risposta di alcuni istituti è che questo tipo d’inquinamento ambientale faciliti l’esposizione alle malattie, perché rincara la dose di onde elettromagnetiche. Prima della diffusione della rete in tutta Italia, i gestori hanno avviato una sperimentazione tecnologica del 5G pre-commerciale in alcune città italiane. Il sei dicembre 2019 la rete 5G di TIM era attiva in Lombardia a Monza. Il giorno dopo a Brescia. (Mentre per il 2020 nella regione la rete di quinta generazione raggiungerà anche Milano, Como, Varese e Bergamo. Nel 2021 saranno 120 le città coperte in tutta la Penisola). Questa notizia è stata riportata da Repubblica.
E il virus da dove è saltato fuori? Si può discutere ora su chi ha portato il virus in giro, ammesso che l’abbiano fatto, e focalizzare qui tutta l’attenzione? Non credo. Ora bisogna lavorare su come venirne fuori ancora sani di mente; chi con lo studio, chi con la giusta informazione e così via. Considerando che siamo tutti correlati (uomini, animali e ambiente) non è determinante il fatto che si ammala più facilmente chi è esposto ad un certo tipo di stress, che sia esso di tipo alimentare, metropolitano, economico, da elettrosmog, relazionale ecc per cui il sistema immunitario è messo a dura prova?
Oggi più che mai subiamo stress fisici e mentali prolungati e ne veniamo disturbati tutti, sia coloro che provocano il disturbo sia coloro che non ne sono responsabili. Purtroppo chi non è responsabile o si adegua o va a vivere sulla Luna.
Sarà realmente così? Dobbiamo rinunciare al diritto alla salute per i profitti economici? Potremmo se è possibile evitare o ridurre i disturbi, dato che non esiste il rischio zero? Forse si, dato che la salute, il benessere e il loro mantenimento hanno la precedenza su tutto.
Francesca Melle