Il circolo di Manduria di Legambiente espone delle riflessioni sulla raccolta porta a porta delle marine di Manduria
«La scelta di ritirare i cassonetti delle marine quindici giorni prima dell’avvio della raccolta differenziata porta a porta è incomprensibile e irragionevole».
Il circolo di Manduria di Legambiente espone delle riflessioni sulla raccolta porta a porta delle marine di Manduria.
«Premettiamo, innanzitutto, che il “porta a “porta, a nostro avviso, costituisce il miglior modo per raccogliere, riciclare e riutilizzare i rifiuti, considerandoli come risorsa. Questo però presuppone un grande lavoro a monte, prima sulla preparazione e sulla educazione dei cittadini (spesso inesistente) a questa pratica e contemporaneamente una organizzazione logistica e operativa da parte del gestore stesso.
Nella fattispecie» prosegue Legambiente, «ci riferiamo all’incresciosa situazione che si è venuta a creare sulle nostre marine. Per chissà quale confusione di termini, sono stati asportati il 31 maggio tutti i cassonetti (che già generavano cumuli inguardabili di rifiuti), per lasciar posto a delle frasi sibilline tipo “Lasciate comunque i rifiuti dove erano i cassonetti: passeremo a ritirarli”. Cosa, questa, deplorevole.
Tutto questo in attesa che il 15 giugno possa ripartire la raccolta porta a porta.
Allora, ci chiediamo, come sia possibile, ancora oggi, che accadano queste cose?
E, ancora, dove potranno conferire, soprattutto in campagna, gli sfalci dei giardini e le potature delle siepi, considerando che ci sono moltissime abitazioni che ne producono in grande quantità?
Il rischio, e da qui nascono le nostre preoccupazioni, è che gran parte della popolazione, trovandosi di fronte a problemi di spazio, di lavoro per separare, decida di far volare il sudicio nei fossi e nelle campagne.
La soluzione? Creare permanentemente diverse piccole isole ecologiche controllate nelle marine tale da preservare ben 18 km di costa.
Ci auguriamo che la Commissione straordinaria possa, talvolta, ascoltare i pareri delle associazioni nazionali che da anni si occupano dell’argomento».