Grazie all’intraprendenza di mamma Marianna e alla disponibilità di Comune, Ambito di zona e coop “La solidarietà”, parte un progetto per il sostegno ai bambini diversamente abili
E’ stato battezzato “Parco degli Angeli”. Si trova all’interno della parrocchia intitolata a San Giovanni Bosco e fu realizzato grazie anche al “sostegno” di alcune famiglie manduriane il cui destino avverso ha sottratto loro un figlio. Questo parco, che dispone anche di giostrine per bambini disabili, è da ieri l’area attrezzata in cui altri “angeli” potranno superare il trauma del lungo periodo di quarantena.
L’idea è venuta a Marianna, l’intraprendente e “contagiosa” mamma di Anna Sofia e Gianpaolo.
«I mesi di quarantena sono stati terribili» racconta Marianna Gennari. «Non potendo frequentare la scuola e, quindi, avendo dovuto rinunciare ai loro maestri di sostegno, ed essendo stato anche sospeso il servizio dell’Osmairm, i miei due figli hanno vissuto una fase di regressione. Hanno rifiutato la didattica a distanza e hanno sofferto il confinamento all’interno della casa».
Gianpaolo e Anna Sofia sono stati privati di routine vitali e costretti a restare senza servizi e presenze fondamentali nel loro percorso di crescita e che, al contempo, aiutano le famiglie in una quotidianità complessa. Il loro mondo, fatto di abitudini, spazi e regole, è stato alterato in modo da risultare indecifrabile, diventando così motivo di tensione.
Accanto a loro vi è mamma Marianna, che, insieme a papà Tony, sono un vulcano di idee. Grazie ad una di essa, Marianna ha rimesso in circolo disponibilità che sembrano all’apparenza insperate.
«Ho pensato che i nostri figli avrebbero potuto riprendere confidenza con la socialità all’interno del “Parco degli Angeli” della parrocchia di San Giovanni Bosco. Mi sono rivolta al parroco, don Dario De Stefano, trovando subito una generosissima disponibilità. Ho allora coinvolto sia l’Ambito Sociale di zona (avendo come referente la dott.ssa Paola Patrono), nonché i Servizi Sociali del Comune di Manduria (mi sono interfacciata con il dott. Raffaele Salamino e le dott.sse Stefania Attanasio e Chiara Milano). Ho ricordato loro di un progetto di “babysitteraggio” che era stato sospeso a causa dell’epidemia. Con entusiasmo, allora, tutti quanti abbiamo pensato a rimodulare quel progetto, che coinvolge la coop “La solidarietà” (trovando la collaborazione della dott.ssa Virginia Cannarile), per consentire ai miei figli e agli altri ragazzi diversamente abili di poter frequentare, per alcune ore della settimana, quel parco, potendo usufruire di figure specializzate. L’iniziativa è partita e da ieri ai miei ragazzi è ritornato il sorriso».
Grazie a mamma Marianna, si è insomma palesata la ricchezza di una rete di relazioni tra le persone che, messa in moto, aiuta le famiglie con disabilità in casa.