L’intervento di Giuseppe Moscogiuri e Simone Faiella
«Anonimi cittadini hanno completamente corrotto ed adulterato l’affresco della Vergine che si trovava all’interno di palazzo Corcioli Giannuzzi, andando a depauperare il già deprecabile stato dell’Arte della nostra amata città».
A denunciare l’increscioso episodio che si è verificato nei giorni scorsi a Manduria sono Giuseppe Moscogiuri, portavoce di Manduria Libera, e Simone Faiella, coordinatore del forum Cultura di Manduria Libera.
«“Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza”: così Dante riassumeva la vera ragione dell’esistenza umana, cioè una continua ricerca e conseguimento delle virtù e della conoscenza, ossia del Sapere» è riportato in una nota di Moscogiuri e Faiella. «Eppure la nostra Manduria, terra dei Messapi, ed alcuni suoi cittadini che pur dovrebbero per natura ed inclinazione far propria questa massima, si son macchiati di un ennesimo grave e turpe reato. Questa volta è toccato all’edicola votiva dedicata alla Vergine Immacolata, posta al centro della facciata, in bella vista, all’interno del cortile di palazzo Corcioli Giannuzzi, meglio conosciuto dai manduriani col nome di Tugurio. Anonimi cittadini hanno completamente corrotto ed adulterato tale affresco.
Non solo le erbacce infestanti nel Calvario, non solo lo sfregio paesaggistico che noi tutti subiamo da quasi due anni nel veder ancora ingabbiata la nostra amata chiesa di San Michele Arcangelo, ora dobbiamo assistere e subire anche a “bizzarri ed inetti restauratori” che senza cognizione di causa han compromesso un’opera d’arte.
È ora di dire basta, “non possiamo, non dobbiamo, non vogliamo” vedere ed assistere a tali atti che non rendono onore e merito alla storia della nostra città e di tanti e bravi cittadini. Ecco perché noi di Manduria Libera ci opponiamo e denunciamo, fermamente e convintamente, a chi di competenza questa ennesima e grave deturpazione».