Tutti i prodotti caseari ritrovati nel deposito sono stati posti sotto sequestro, stessa sorte toccata ai cavalli ricoverati in una stalla che sono risultati privi del previsto microchip
Scende di nuovo in campo la task-force, voluta dal Questore di Taranto per contrastare l’odioso fenomeno dello sfruttamento del lavoro nelle nostre campagne, il c.d. “caporalato”.
Personale della Squadra Mobile, e dei Commissariati di Manduria, Martina Franca e Grottaglie, coadiuvato da personale specializzato dell’ASL e dell’Ispettorato del Lavoro, si è presentato, alle prime luci dell’alba, alle porte di una masseria sita nelle campagne del Quartiere Paolo Sesto.
Nel corso dell’ispezione sono stati identificati due soggetti mentre erano intenti a governare gli animali.
Si tratta di due cittadini extracomunitari: un marocchino di 39anni con regolare permesso di soggiorno, ed un 25enne del Gambia, entrambi privi di contratto di lavoro e, il cittadino del Gambia irregolare sul territorio nazionale. Gli ulteriori accertamenti hanno consentito di verificare che i due operai non erano stati neanche sottoposti alle previste visite mediche.
La meticolosa attività di indagine ha consentito di appurare che il 39enne marocchino aveva il compito di portare al pascolo il gregge, con orari di lavoro che raggiungevano spesso le 12 ore giornaliere e con una retribuzione mensile di 600 euro; il cittadino del Gambia si occupava, invece, di dar da mangiare agli animali, provvedendo anche alla loro pulizia, anch’egli con gli stessi orari per i quali, però, non percepiva alcuna retribuzione.
All’interno della struttura, una stanza con due letti, priva di servizi igienici e in condizioni di totale degrado, adibita ad alloggio dei lavoranti.
Al piano terra, inoltre, è stato individuato un deposito, refrigerato da un condizionatore d’aria, dove erano conservati, in precarie condizioni igieniche, prodotti caseari sia freschi sia stagionati, pronti per la libera vendita.
Al termine delle attività, il giovane ghanese, in quanto irregolare sul territorio nazionale, è stato accompagnato in Questura per i necessari accertamenti, all’esito dei quali è stato emesso il decreto di espulsione dal territorio italiano.
Il titolare dell’azienda agricola, un 58enne residente a san Giorgio Jonico, è stato denunciato in stato di libertà per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro e per favoreggiamento alla permanenza sul territorio italiano di clandestini.
Tutti i prodotti caseari ritrovati nel deposito sono stati posti sotto sequestro, stessa sorte toccata ai cavalli ricoverati in una stalla che sono risultati privi del previsto microchip.
E stata disposta anche la sospensione dell’intera attività lavorativa ed a seguito delle irregolarità rilevate sono state elevate sanzioni amministrative per circa 10.000 euro.