«Come ultimo atto del suo mandato Michele Emiliano “regala” a Manduria un impianto di trattamento rifiuti da trentamila tonnellate. Con la solerte complicità dell' assessore Borraccino, che lo ha cancellato da casa sua, Pulsano»
Lo dichiara Francesca Franzoso, consigliere regionale.
«Il governo regionale ha approvato, a tempo scaduto, il nuovo piano di impianti “pubblici” dei rifiuti (in realtà gestiti dai privati) ed ha deciso di trasformare la provincia di Taranto, e Manduria in particolare, nella pattumiera di Puglia.
Borraccino che esulta per la cancellazione di Pulsano dalla mappa dei nuovi impianti, omette volutamente di dire che, nella stessa delibera, è annoverato un impianto di compostaggio a Manduria, già autorizzato nel precedente piano ma mai realizzato e ora finanziato dalla regione .
Precisamente trentamila tonnellate aggiuntive, tra Forsu e stralci stradali, a Manduriambiente, impianto tmb a biogas con discarica per l’indifferenziato, che ad oggi tratta solo “talquale”.
Il tutto a pochi metri da Eden, un altro impianto di compostaggio già esistente a Manduria.
Il risultato non potrà essere che il sovraccarico ambientale per i manduriani che già lamentano le forti emissioni odorigene in città.
Eppure, proprio durante la campagna contro l’impianto di compostaggio di Pulsano, Borraccino insisteva sul fatto che la provincia di Taranto fosse già autosufficiente per lo smaltimento della Forsu e non necessitasse di nuovi impianti.
Vero. Infatti, come scritto dalla stessa delibera di giunta regionale, Taranto è l’unica provincia con quattro impianti di compostaggio (Laterza, Ginosa, Taranto e Manduria) mentre ci sono interi territori, come Brindisi e tutto il Salento, che non ne hanno neanche uno. Inoltre come si vede dal catasto impianti Ispra, oltre quelli di compostaggio (tra discariche, tmb ed end of waste), Taranto è la provincia con più impianti rifiuti di tutta la Puglia.
Nonostante ciò, Borraccino insieme al sottosegretario Mario Turco, hanno annunciato altri tre nuovi impianti rifiuti a Taranto città: uno Snam, uno Eni e uno Pantar. Non serve chiamarli impianti a biometano o realizzarli con i fondi del cis o del just transition found, per nascondere ai cittadini che sono impianti di trattamento rifiuti. La domanda sorge spontanea : tutte le obiezioni mosse dall’assessore contro l’impianto di compostaggio di Pulsano valevano solo per il suo paese o anche per i 28 restanti della provincia?».