Un furgone, dopo aver caricato 2 pedane di mitili da un locale centro di spedizione, trasportava il prodotto ittico senza la prevista certificazione che attestasse la tracciabilità ma soprattutto con una falsa attestazione di confezionamento sulle etichette che riportavano come data di confezionamento il giorno successivo
Nella giornata di ieri, personale della Guardia Costiera e della Polizia di Stato di Taranto, coadiuvati da personale dell’ASL – Servizio Veterinario locale hanno sottoposto a sequestro 2 tonnellate di cozze per il reato di frode in commercio.
I militari operanti e gli agenti del commissariato Borgo, infatti, nell’ambito delle attività istituzionali finalizzate a contrastare il pericoloso fenomeno della coltivazione e commercializzazione abusiva di mitili, hanno fermato un furgone in viale Jonio nel Comune di Taranto diretto verso la Sicilia.
A seguito del controllo, è emerso che il furgone, dopo aver caricato 2 pedane di mitili da un locale centro di spedizione, trasportava il prodotto ittico senza la prevista certificazione che attestasse la tracciabilità ma soprattutto con una falsa attestazione di confezionamento sulle etichette che riportavano come data di confezionamento il giorno successivo.
Sulla base di quanto accertato, gli operatori decidevano di estendere il controllo al centro di spedizione che aveva fornito i molluschi, anche al fine di comprendere l’anomalia riscontrata e ricostruire la filiera del prodotto ittico. Dal controllo, però, è stata accertata la contraffazione dell’etichetta ed allo stesso tempo non è stato possibile accertare la provenienza del prodotto in quanto totalmente sprovvisto di tracciabilità.
Pertanto, l’intero quantitativo di cozze, pari a 2 tonnellate, e le 102 etichette false sono stati sequestrati e l’amministratore del centro di spedizione è stato denunciato per frode in commercio. Contestualmente, personale veterinario dell’ASL di Taranto procedeva alla campionatura del prodotto ittico per le successive analisi microbiologiche al fine di accertare anche eventuali illeciti sanitari legati alla contaminazione di mitili coltivati presso impianti abusivi.
Continua, quindi, l’attività di controllo della Polizia di Stato e della Guardia Costiera a tutela della salute pubblica soprattutto in questo periodo estivo in cui gli illeciti sanitari potrebbero verificarsi più spesso.