L’encomiabile iniziativa di “Plastic Free” e “San Pietro Clean Up”
Un nutrito gruppo di volontari armati di guanti e buste della spazzatura (gran parte dei quali non manduriano) ha ripulito dall’immondizia la foce del fiume Chidro e il relativo retroduna. Nel giro di appena due ore ha riempito una decina di sacchi e accumulato chili di rifiuti.
L’iniziativa, che in questa seconda edizione ha coinvolto più di una ventina di persone, è nata la scorsa estate da un’idea di Diletta Distratis e Pasquale Occhilupo, due giovani manduriani fuorisede animati dalla voglia di fare qualcosa di buono per il proprio territorio. All’appello ha risposto “San Pietro Clean Up”, il collettivo di cleaners impegnato nella tutela e nella valorizzazione delle spiagge libere di San Pietro in Bevagna. Quest’anno il gruppo è praticamente raddoppiato, anche grazie al coinvolgimento di Plastic Free onlus, un’associazione di volontariato nata con l’obiettivo di informare e sensibilizzare più persone possibile sulla pericolosità della plastica, in particolare quella monouso.
«É stato bellissimo conoscere nuovi volontari» le parole di Diletta Distratis, referente di Plastic Free. «Incontrare ragazzi stranieri che volevano dare una mano, vedere persone sulla spiaggia stranite per poi aiutare nella raccolta. Purtroppo nella spiaggia e sulle dune abbiamo trovato di tutto, non solo mozziconi ma anche vetri, accendini, scarpe, buste di ogni tipo, grucce, per non parlare dell’amianto e delle siringhe».
«Noi di San Pietro Clean Up abbiamo subito accolto l’invito con grande piacere» prosegue Nadia. «Il nostro è un grido di denuncia e di speranza. Dobbiamo trattare coi guanti (letteralmente) la nostra Terra, perché sarà la casa delle future generazioni. Non lasciamo che i nostri posteri abbiano un’eredità di plastica e di rifiuti abbandonati».
«La pulizia delle nostre spiagge dovrebbe essere uno dei primi obiettivi della nostra futura Amministrazione, non solo per la salvaguardia del nostro patrimonio naturale, ma anche per la sua importanza nel settore turistico» aggiunge Pasquale Occhilupo. «Gli enti predisposti alla pulizia sono poco efficienti e a questo si aggiunge la noncuranza non solo di alcune persone del luogo, ma anche di quelle che vengono a San Pietro per passare una semplice giornata di mare».
«Vengo qui al mare dal 2014 e questo posto da subito è stato più di un semplice luogo di vacanza» le parole di Irene, turista di Pavia. «Pulire la spiaggia è un atto concreto e simbolico insieme, così che smuovere la sabbia dai rifiuti abbandonati è anche smuovere la coscienza sui gesti di ogni giorno».