Fra i nodi ancora da sciogliere, la consegna dei banchi, il numero dei casi positivi necessari per far scattare la chiusura dell’istituto e i supplenti
NODI ANCORA DA SCIOGLIERE
1) BANCHI
Incognita su consegne e ricorso
La gara per la consegna di 2,4 milioni di banchi monoposto si è conclusa mercoledì 12 agosto. A partire dai primi di settembre le 11 imprese vincitrici cominceranno a consegnare le nuove sedute sulla base delle priorità scolastiche e sanitarie dei vari territori. Operazioni che si concluderanno entro la fine di ottobre, quando la scuola sarà iniziata da oltre un mese e mezzo. Nel frattempo, dove non è possibile rispettare il metro di distanza proprio a causa dell’assenza dei nuovi banchi, va tenuta la mascherina. L’altra incognita è legata agli effetti del ricorso preannunciato dai produttori esclusi dal bando.
2) CASI DI CONTAGIO
Quanti positivi servono per la chiusura
I nodi ancora da sciogliere sono anche di tipo sanitario. È atteso nelle prossime ore il documento operativo dell’istituto superiore della sanità per individuare le procedure da seguire in casso di contagio in una scuola. il dubbio principale da risolvere riguarda soprattutto il numero di casi positivi al Covid-19 necessari a fare scattare il lockdown dell’istituto. Difficilmente ne basterà uno solo. Al tempo stesso va anche chiarito quanto ampio dovrà essere lo screening successivo alla scoperta di un caso di potività. Per sapere, ad esempio, se dovrà coinvolgere solo la classe, anche quelle attigue o l’intera scuola.
3) SUPPLENTI
Da determinare le assunzioni ulteriori
Anche quest’anno il personale rappresenta uno dei nodi aperti in vista dell’avvio del nuovo anno scolastico. Le supplenze, già di loro, dovrebbero attestarsi sulle 187mila unità. Poi il decreto Rilancio ha stanziato 977 milioni (880 effettivi) per assumere, a termine, altro personale, docente e tecnico-amministrativo. Secondo una elaborazione degli esperti della Cisl Scuola la dote dovrebbe garantire circa 40mila assunzioni e non 50mila come annunciato dalla ministra Azzolina. Ancora da determinare poi le unità aggiuntive che arriveranno con gli altri 920 milioni (830 effettivi) per la riapertura a settembre stanziati dal Dl Agosto.
4) SCUOLABUS
Mezzi pieni al massimo per 15 minuti
Per accedere allo scuolabus serve la mascherina. Non solo in salita e in discesa ma anche per tutto il viaggio. All’interno del mezzo bisogna rispettare il metro di distanza e dunque i posti vanno riempiti seguendo l’allineamento verticale dei sedili. Solo i fratelli o i bambini che vivono sotto lo stesso tetto potranno sedersi accanto. Unica deroga al distanziamento è ammesso per i percorsi inferiori ai 15 minuti. Ciò signifca che solo al di sotto di tale soglia i mezzi possono viaggiare a pieno carico. Regioni ed enti locali hanno fatto presente che così facendo rischia di mancare all’appello il 50% dei mezzi e che, per reperirli (ad esempio usando i bus turistici) servono più risorse.
I PALETTI GIÀ FISSATI
1) MASCHERINA
Al banco può essere tolta
Per accedere a scuola, dai 6 anni in su, bisogna indossare la mascherina. L’obbligo vale per i docenti, i presidi, i bidelli e gli studenti. Questi ultimi però, una volta entrati in classe, possono abbassarla in tutte le situazioni in cui viene rispettato il metro di distanza. Avendo l’accortezza però di rimetterla se si spostano dal proprio banco. Nella fase di inizio anno scolastico la mascherina va tenuta anche al banco se non è ancora possibile rispettare il metro di distanza.
2) TEMPERATURA
La febbre va misurata a casa
All’ingresso degli istituti scolastici non ci saranno i termoscanneer. La temperatura andrà presa a casa dai genitori e se supererà i 37,5 i ragazzi non potranno andare a scuola. È questa, infatti, una delle pre-condizioni stabilite dal ministero, su suggerimento del Comitato tecnico-scientifico del ministero della Salute per poter entrare in classe. Oltre a non avere sintomatologie respiratoria e, nei 14 giorni precedenti, non essere stato in quarantena o in contatto con un soggetto positivo al Covid-19.
3) DISTANZA MINIMA
Un metro tra le bocche degli alunni
In tutti i locali scolastici la distanza minima da tenere sarà di un metro. In classe andrà calcolato in maniera statica - cioè da centro del banco a centro del banco - partendo dalle ormai celebri «rime buccali» degli alunni: è questo il parametro che i dirigenti scolastici hanno utilizzato nella riorganizzazione delle classi e degli spazi dedicati alla didattica. La distanza di un metro andrà tenuta anche in sala professori, nelle mense e davanti ai distributori automatici di snack. In palestra i metri diventano 2.
4) LEZIONI
Alle superiori didattica anche via web
Saranno i singoli presidi a decidere l’articolazione delle lezioni. Ad esempio spalmandole su 6 giorni o riducendo i moduli orari rispetto ai 60 minuti tradizionali. Almeno come situazione di partenza la didattica a distanza potrà essere usata (in via complementare) solo alle superiori. Alle primarie e alle medie invece non sarà consentita. A meno che non scatti un nuovo lockdown (totale o parziale). In quel caso andranno garantite 10 ore di lezione via web in prima elementare, 15 alle medie e 20 alle superiori
5) CLASSI
No agli elenchi degli studenti sul sito web
La necessità di rispettare il metro di distanza rende l’operazione di formazione delle classi più complessa del solito. A ogni modo, gli elenchi degli alunni non potranno essere pubblicati sul sito web della scuola. Se si tratta di classi prime potranno essere resi noti via mail indirizzate alle singole famiglie, dalla seconda in su potrà invece essere usato il registro elettronico. In aggiunta o in alternativa l’elenco potrà essere pubblicato in bacheca purché sia prevista anche una calendarizzazione degli accessi che eviti il rischio di assembramenti.
6) MEDICO
Presidio sanitario in ogni scuola
Ogni scuola deve avere un medico competente per la sorveglianza sanitaria che deve collaborare con il dirigente Scolastico e con il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza nell’integrare e proporre tutte le misure anti Covid-19. Tra i suoi compiti c’è anche la tutela dei lavoratori fragili a meno che questo incarico non sia assegnato a un altro medico di medicina generale, magari in consorzio con altri istituti, oppure a un medico del lavoro dell’Inail. Rafforzati anche gli sportelli di supporto psicologico per alunni e lavoratori.
7) MENSA SCOLASTICA
Monoporzioni e posate usa e getta
Il servizio di refezione scolastica va organizzato a turni. Qualora i locali fossero stati riconvertiti in spazi didattici si può utilizzare il lunchbox. Garantendo l’opportuna aerazione e sanificazione degli ambienti e degli arredi utilizzati prima e dopo il consumo del pasto. Indipendentemente da dove avvenga, la somministrazione del pasto deve prevedere la distribuzione in mono-porzioni, in vaschette separate unitariamente a posate, bicchiere e tovagliolo monouso e possibilmente compostabile.
8) IGIENIZZAZIONE
Pulizia quotidiana delle classi
Le scuole avranno a disposizione prodotti igienizzanti, saponi e quanto necessario per assicurare la tutela della salute. Il protocollo di sicurezza prevede la pulizia giornaliera e la igienizzazione periodica di tutti gli ambienti, attraberso un cronoprogramma ben definito e un registro regolarmente aggiornato di tutti gli spazi, gli arredi e gli oggetti. In presenza di un caso di positività i luoghi e le aree potenzialmente contaminati devono essere sanificati. Importante anche l’areazione dei locali: nei bagni le finestre vanno tenute se possibile sempre aperte.