lunedì 25 novembre 2024


06/09/2020 10:06:34 - Manduria - Attualità

Sulle ultime news relative al depuratore consortile interviene Cecilia De Bartholomaeis (Manduria Lab)

 

«I manduriani non stanno riponendo la dovuta attenzione alle ultime novità dell’iter del depuratore: forse non lo ritengono un problema. Attualmente continua a essere previsto lo scarico su solco naturale sfociante in battigia».

Il recapito finale del depuratore consortile di Manduria e Sava ritorna ad essere in primo piano nel dibattito politico di Manduria e della vicina Avetrana, interessata sia perché è sorto a pochi metri da una collinetta turistica di questo Comune e sia perché, con una recente proposta, il “troppo pieno” in momenti emergenziali potrebbe ora essere dirottato nell’impianto depurativo avetranese.

«Nell’ultimo progetto, presentato ad aprile 2019, è comparso per la prima volta come recapito finale il bacino di Torre Colimena, ma come facente parte del secondo stralcio funzionale» ricorda Cecilia de Bartholomaeis, rappresentante di Manduria Lab, sa sempre in prima fila nella vertenza-depuratore. «Qual è invece il recapito finale previsto per il primo stralcio? Lo leggiamo negli elaborati del progetto, lo leggiamo nel parere del Servizio Risorse Idriche del 25 novembre del 2018, lo leggiamo nella recente determina della dirigente dell’Ufficio VIA: scarico in solco naturale sfociate in battigia più riuso (località Specchiarica). È questa la soluzione indicata dal PTA in vigore, come modificato dalla delibera di giunta regionale n. 1150 del luglio 2017, che è stata riportata anche nel nuovo PTA, adottato dalla giunta regionale in data16 luglio 2019 e in corso di approvazione.

Lo scarico in battigia, unitamente ai buffer 1 e 2, fu il risultato di una lunga trattativa tra i vari soggetti interessati (bel risultato verrebbe da dire), mirante a scongiurare la condotta sottomarina. In seguito, dinanzi alle proteste dei cittadini di Manduria e di Avetrana, si pensò di superare questa soluzione, realizzando delle trincee drenanti all’interno dell’area di pertinenza del depuratore: ipotesi bocciata dalle Risorse Idriche, che richiamano sempre il D. Lgs 152, laddove prevede, per quel depuratore, così dimensionato e lì collocato, lo scarico finale/emergenziale in “corpo idrico superficiale”.

Da qui nuova destinazione: il bacino di Torre Colimena (ID VIA 412). Il resto è cronaca recente: lo scarico necessita di deroga al PPTR in quanto interessa aree protette; la documentazione presentata è considerata non adeguata dal Comitato Via e pertanto la richiesta viene archiviata; Aqp ricorre al Tar; l’ufficio VIA rivede le sue posizioni e annulla la delibera di archiviazione. Si torna da capo.

La posizione di AQP, giova ripeterlo, è la seguente: il progetto prevede 3 stralci funzionali, lo scarico in bacino attiene al secondo; se la documentazione non è adeguata, la legge prevede che si possa integrare nel corso del procedimento. Intanto siamo a posto col primo stralcio, per il quale ci atteniamo a quanto prescrive il PTA e ci viene raccomandato dalle Risorse Idriche: scarico su solco naturale sfociate in battigia.

Se i cittadini di Avetrana possono tranquillizzarsi rispetto all’utilizzo del loro depuratore, perché la proposta è semplicemente assurda, per il resto possiamo stare tutti tranquilli?».

 











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