Dopo uno dei tanti pasti, sgattaiolano, sornioni, e poi danno del cibo a uccellini e formichine: «Perché devono mangiare, una volta che arriva il loro turno»
Voler trasferire un insegnamento ai propri figli è sempre un’arte ostica, ci vuole tempo e l’esempio è il padre di ogni virtù.
Perché niente va sprecato, perché è un peccato farlo e la nostra Terra va protetta e difesa: occorre fare la raccolta differenziata, occorre non sprecare l’acqua quando ci laviamo, spegnere la luce di casa quando non è necessaria e così via.
Su tutto, non bisogna sprecare il cibo: quante volte lo avremmo detto ai nostri figli..
E allora, osservare da lontano due bambini salentini, due fratellini, Riccardo e Arianna, che, dopo uno dei tanti pasti, sgattaiolano, sornioni, e immortalare il momento in cui danno del cibo a uccellini e formichine, (“perché devono mangiare, una volta che arriva il loro turno”), vale più di tante belle parole da grandi.
Occorre partire dai gesti che apparentemente sembrano i più insignificanti, per poter far capire ai più piccoli, e non solo, quanto si possa fare la differenza, partendo dal quotidiano.
Perché, se a questo mondo siamo in 7 miliardi, anche io posso fare la differenza.
È così che a San Pietro in Bevagna, una comune giornata estiva, calda e assolata, può diventare particolarmente dolce, quando accade qualcosa di bello.