«Ho vinto la sfida con me stesso: ho portato il nostro progetto di città sino al ballottaggio, ottenendo il consenso di tantissima gente, che ringrazio. E’ stato un percorso entusiasmante e un’esperienza bellissima, che non andranno dispersi: rappresenteranno la base di una ripartenza»
Un pizzico di rammarico resta, anche se realisticamente Domenico Sammarco e la sua coalizione non possono essere inseriti nel gruppo degli sconfitti di queste Comunali: hanno perso l’ultimo atto, ma raccogliendo un ottimo risultato e una valanga di consensi (solo 419 in meno del vincitore Pecoraro).
«Non posso rimproverarmi nulla, né ho da recriminare» le parole di Sammarco. «Io e la mia coalizione ci siamo spesi completamente, non lesinando energie. Gli elettori, quelli “orfani” dei candidati votati al primo turno, hanno scelto il progetto per Manduria e io mi rimetto al loro giudizio».
Nessun rimpianto, dunque, neppure sulla scelta di evitare apparentamenti dopo il primo turno.
«Non ho mai creduto all’efficacia degli apparentamenti» l’opinione di Sammarco. «Nel rispetto degli elettori, abbiamo deciso di continuare per la nostra strada. Si vince o si perde, ma prevale la coerenza delle idee e delle proposte. Sarebbe stata una scelta contro natura. Preferisco la sconfitta, ma restando con la schiena diritta e nel rispetto dei miei principi morali: la politica, cioè, senza cedere a compromessi».
Il rilievo che più delle volte è stato mosso alla coalizione guidata da Sammarco è quello della presenza, accanto a tanti giovani, di alcuni politici e amministratori di …vecchia data.
«Nella scelta delle persone da candidare hanno trovato posto alcuni amministratori del passato, ma che sono senza macchie e senza colpe. La loro azione amministrativa passata è scritta sulle pagine di storia della nostra città. Possono risultate più o meno simpatici, ma, di certo, non erano persone non degne di essere elette, sia giuridicamente che moralmente. Invece fra gli altri eletti mi risulta ci siano consiglieri che sono ineleggibili dal punto di vista giuridico…».
Quando l’esito è sembrato ormai chiaro, Sammarco e altri suoi candidati si sono recati nel comitato di Pecoraro per formulare gli auguri, venendo accolti da applausi scroscianti.
«A me è sembra naturale che il perdente si congratuli con chi ha vinto. Faremo opposizione costruttiva, senza inciuci, e non guerre: Manduria ha bisogno di pacificazione. Approveremo gli atti utili per il rilancio della città e bocceremo gli altri».