lunedì 25 novembre 2024


09/10/2020 10:37:33 - Manduria - Attualità

L’avv. Sara Piccione: «Fino ad ora il lavoro effettuato dalla Procura è stato immane e meticoloso, con approfondimenti certosini per ben tre anni e si spera che i prossimi indizi forniti possano essere esplicativi per la risoluzione del caso. Unico appello costante del padre e della sorella:se qualcuno sa, si faccia avanti e parli»

«In merito alla morte di Michele Dinoi, il ragazzo trovato privo di sensi il 27 settembre 2007 e deceduto il 24 marzo 2018, a seguito dell'opposizione all'archiviazione presentata dal padre Damiano Dinoi e dalla sorella Martina, sono sorti nuovi indizi sul caso della morte del ragazzo.

In particolare sono stati rinvenuti sulla tomba di Michele alcuni biglietti dal contenuto misterioso; inoltre vi sono nuove chat inviate ai familiari che spingono a seguire altre piste nuove ivi indicate. Già in passato, poco prima della richiesta di archiviazione composta da ben 42 pagine, vi erano state integrazioni di querela con cui si richiedeva un approfondimento su eventuali coinvolgimenti dei “bulli” interessati nel caso Stano di Manduria poiché dai video che circolavano su facebook sembrava di notare qualcuno che, in vita, Michele Dinoi poteva aver frequentato.

Dopo un’accurata indagine, non sono emersi elementi che potessero accomunare gli autori della vicenda “bullismo” al caso di Michele.

Una seconda integrazione di querela aveva riguardato nuovi contatti di chat ed indicazioni di altri nomi, legati tra loro per frequentazioni, ma anche l’ulteriore indagine non ha avuto l’esito sperato.

Attualmente la pista da seguire risulta enigmatica, nel senso che si fa riferimento ad un colpevole per quanto accaduto a Michele, ma senza indicazioni di nomi, solo su indizi comportamentali o su indizi di vecchi fatti accaduti che accomunavano Michele con questo presunto individuo.

Fino ad ora il lavoro effettuato dalla Procura è stato immane e meticoloso, con approfondimenti certosini per ben tre anni e si spera che i prossimi indizi forniti possano essere esplicativi per la risoluzione del caso. Unico appello costante del padre e della sorella:se qualcuno sa, si faccia avanti e parli».

 

Avv. Sara Piccione











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