«Ho più volte sollecitato gli enti preposti al controllo ad effettuare tempestivi servizi ispettivi, con l’adozione dei conseguenti, adeguati, provvedimenti di rigore»
E’ una delle emergenze dalla città, sia per l’impatto ambientale che per la qualità della vita, per le quali si invoca da anni una risoluzione: le emissioni di cattivi odori da una fonte ancora non ufficialmente individuata.
A questo tema il commissario straordinario Vittorio Saladino dedica una paio di pagine della relazione dell’attività nel Comune di Manduria.
«Ho interessato sin da subito l’Arpa Puglia, la Provincia, il Dipartimento di prevenzione della Asl di Taranto, nonché il N.O.E. del Comando CC. Tutela Ambientale di Lecce, chiedendo sopralluoghi ed accertamenti nei confronti di tutte le sorgenti emissive presenti sul territorio, individuate negli impianti di compostaggio e trattamento di rifiuti operanti in Manduria, quali fonti di probabile inquinamento ambientale» è riportato nella relazione a firma del prefetto Saladino.
«I reiterati accertamenti sin qui svolti hanno appurato che Eden ’94 avrebbe violato più prescrizioni, anche rilevanti, dell’A.I.A. (autorizzazione integrata ambientale), rilasciata a suo tempo dalla Regione Puglia, la quale, alla luce delle violazioni accertate dall’ARPA, ha disposto nei confronti dell’azienda diffide ad eseguire lavori per la messa a norma dell’impianto di compostaggio, ove sversano più di 25 comuni.
Il Dipartimento di prevenzione della Asl di Taranto, invitata a verificare se le emissioni odorigene, derivanti dal predetto impianto, possano costituire pericolo per la salute pubblica, ha fatto sapere che provvederà «in primavera ad operare una valutazione “vento selettiva” all’interno dell’abitato di Manduria».
Anche l’altro impianto di trattamento e discarica di rifiuti “Chianca”, gestito da Manduriambiente, costituente probabile sorgente di emissioni odorigene, è stato oggetto di specifiche interlocuzioni con la Regione e con l’Arpa Puglia, in
considerazione delle ingenti dimensioni dell’impianto e dell’elevato quantitativo di rifiuti conferiti. In tale direzione e nella tutela del territorio e dei cittadini, la Commissione ha richiesto accertamenti presso questo impianto ad Arpa Puglia che, dai sopralluoghi effettuati, ha rilevato diverse sostanziali irregolarità rispetto alle prescrizioni imposte nel provvedimento di AIA regionale. A seguito degli esiti dell’Arpa, è in corso di riesame il provvedimento dell’autorizzazione integrata ambientale da parte delle Autorità competenti (Regione e Provincia).
Ho più volte sollecitato gli enti preposti al controllo ad effettuare tempestivi servizi ispettivi, con l’adozione dei conseguenti, adeguati, provvedimenti di rigore».