Nell’atto deliberativo l’Amministrazione manifesta il proprio dissenso circa la possibilità che possa essere previsto uno “scarico in mare” come recapito finale dei reflui depurati
Riceviamo e pubblichiamo una nota del Comune di Manduria sulla decisione, deliberata dalla giunta, di costituzione in giudizio contro il Ministero dell’Ambiente relativamente alla richiesta di deroga dello scarico del costruendo depuratore consortile.
«L’Amministrazione comunale, da poco insediata, ha da subito confermato il suo interesse ad esperire azioni a tutela del patrimonio naturalistico-ambientale nonché marino del territorio manifestando il suo dissenso alla possibilità di uno “scarico a mare” del depuratore consortile in fase di costruzione. L’Amministrazione ribadisce che l’attività pubblica è essenziale per la tutela e la valorizzazione ambientale e si configura come vera e propria politica ambientale: scopo dell’intervento pubblico nella tutela ambientale è salvaguardare, tutelare, conservare porzioni di territorio considerate uniche e di alto interesse naturalistico nonché limitare le trasformazioni prodotte dall’intervento umano e delle attività produttive. E’ intendimento pertanto dell’Amministrazione Comunale opporsi fermamente a qualsiasi opera, quale lo “scarico a mare” del depuratore, che sicuramente arrecherebbe un danno all’ambiente come sopra inteso ed esplicitato. Per questo motivo il Comune di Manduria si costituisce in giudizio contro il Ministero dell’Ambiente riguardo la richiesta di deroga dello scarico del costruendo depuratore consortile, dando incarico all’Avvocatura Comunale e aderendo al ricorso al Tar Puglia proposto dalla Regione Puglia contro il Ministero dell'Ambiente, relativamente alla “Richiesta di deroga scarichi sul suolo impianti di depurazione Nardò, Porto Cesareo e Sava Manduria”».
Qui il link alla delibera di giunta: