domenica 24 novembre 2024


06/03/2021 17:32:01 - Salento - Attualità

Per il Cts, dunque, la ricetta migliore sarebbe il lockdown estremo. Come a marzo. Ma c'è chi, fuori dal Comitato tecnico scientifico, sostiene che si tratti di una medicina che salva dalla malattia. ma uccide il paziente

Il Cts ha consigliato all’esecutivo, vista l’attuale situazione pandemica in Italia, un lockdown duro da subito. In alternativa, l’unico compromesso possibile è quello di una zona rossa automatica nel momento esatto in cui si supera la soglia dei 250 contagi per 100mila abitanti. Questa la posizione del Comitato che, secondo quanto apprende l'Agi, avrebbe 'caldamente' suggerito al governo di ancorare l'automatismo a questa soglia oltre la quale la gestione sanitaria diventa fuori controllo. Il limite dei 250 casi compare nel dpcm che entra in vigore oggi, ma rimette ai governatori la possibilità di decidere se attuare o meno la zona rossa. Per il Cts però il cambio di colore non dovrebbe essere facoltativo alla luce della condizione di stremo in cui versa il Paese.

D'altronde, i dati aggiornati del monitoraggio settimanale ieri parlavano chiaro: la situazione epidemiologica segna un peggioramento, l'Rt è in salita e si fissa a 1,06. E si tratta di dati in 'ritardo' di 15 giorni. Forse troppo vecchi, secondo gli esperti che fanno appello a una revisione del sistema.

Per il Cts, dunque, la ricetta migliore sarebbe il lockdown estremo. Come a marzo. Ma c'è chi, fuori dal Comitato tecnico scientifico, sostiene che si tratti di una medicina che salva dalla malattia. ma uccide il paziente. E allora bisogna ricorrere a un'altra soluzione. Quella, appunto, della zona rossa automatica al superamento della soglia.

Non solo. Alla luce dell'attuale diffusione del contagio, lo stesso Cts, che molto si è speso nei mesi scorsi per mantenere la scuola aperta, avrebbe rilevato che ad oggi sospendere le lezioni in presenza è l'unica strada possibile. Questo perché poco o nulla sarebbe stato fatto in questi mesi in termini di tracciabilità e di identificazione dei cluster scolastici. Ma chiudere la scuola ha un senso solo se si sospendono anche le altre attività. Impedire ai ragazzi di frequentare le lezioni ma permettere loro di ritrovarsi nei centri commerciali, o nei luoghi della movida, significa non aver compreso la gravità della situazione.











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