Il paziente non poteva essere operato in anestesia totale per gravissimi problemi respiratori: vi erano il 90% delle probabilità che non si sarebbe più risvegliato
Per la prima volta al mondo un tumore epatico maligno (epatocarcinoma) è stato asportato per via robotica in un paziente sveglio, che non poteva essere operato in anestesia totale per gravissimi problemi respiratori. L'intervento è stato effettuato nell’ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti (Bari). Il paziente, valutato da numerosi centri in Italia che avevano controindicato l’intervento chirurgico per il rischio del 90% di non risvegliarsi, è stato operato con una anestesia periferica che permettesse il controllo del dolore e del movimento durante tutto l’intervento in respiro spontaneo, durato circa 3 ore. «La scelta di svolgere l’intervento chirurgico per via robotica è stata fatta al fine di poter utilizzare la tecnologia più all’avanguardia per ridurre al minimo i rischi di complicanze durante l’intervento chirurgico.
Abbiamo infatti utilizzato la visione tridimensionale, la fluorescenza e le ricostruzioni tridimensionali per guidare la resezione chirurgica» spiega Riccardo Memeo, direttore della Chirurgia Epatobiliopancreatica del Miulli, che ha condotto l’intervento con i colleghi Valentina Ferraro e Carlo Alberto Schena, con Carmine Pullano, specialista in anestesia neuroassiale, Gaetano Pavone, Claudia Piacente e Miriam Varvara, specialisti in anestesia dei trapianti di fegato e chirurgia epatobiliare avanzata, sotto la supervisione di Vito Delmonte, direttore della Anestesia e Rianimazione del Miulli. Grazie a protocolli di riabilitazione postoperatoria messi in atto dagli infermieri del reparto di chirurgia, il paziente è rientrato a domicilio in perfette condizioni generali a 72 ore dall’intervento.