Il direttore generale: «Capita che il tampone dia esito negativo e poi la persona si positivizzi nei giorni successivi»
Sono al momento sette le persone decedute tra gli 11 pazienti che erano ricoverati nel reparto di Oncologia dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce e che hanno contratto il Covid. Il focolaio è stato individuato il 2 marzo scorso nel reparto dove era in tutto ricoverate 18 persone. Su tutta la vicenda, dopo le denunce di alcuni parenti, la Procura di Lecce ha aperto una inchiesta. In particolare per capire come mai i pazienti entrati in ospedale negativi al tampone si siano poi infettati.
«Capita - spiega all’ANSA il dg della Asl Lecce, Rodolfo Rollo - che il tampone dia esito negativo e poi la persona si positivizzi nei giorni successivi. Sta accadendo anche in altri ospedali». Rollo spiega che gli operatori sanitari in servizio nel reparto di Oncologia erano tutti vaccinati tranne uno, «per motivi di salute».
Ma, aggiunge il direttore generale della Asl, «abbiamo riscontrato anche il caso di tre operatori vaccinati che sono risultati positivi dopo la seconda dose nello stesso focolaio di Oncologia».
«Ogni anno - spiega - Oncologia fa 600 ricoveri e 50.000 prestazioni ambulatoriali o day hospital senza mai avere un evento avverso. La nuova variante ha bucato lo scudo». Rollo evidenzia infine che le persone decedute erano tutte in gravi condizioni legate al tumore.
LA SETTIMA VITTIMA È UNA 49ENNE - E’ unna 49enne di Racale (Lecce) la settima vittima tra i pazienti risultati positivi al Covid nel reparto di Oncologia dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce. A dare l'annuncio della morte è stato il figlio della donna sulla propria pagina Facebook.