Il disegno della figlia di un senegalese da dieci anni trapiantato a Lecce e noto per il suo impegno incessante in favore dell’integrazione. La bambina non riesce a spiegarsi come mai affittare una casa ad uno straniero è così difficile: «…quindi il fatto che nessuno affitta la casa ad uno straniero è discriminazione?»
Il disegno di una bambina e il post del padre hanno sollevato nuovamente il problema della discriminazione razziale a Lecce e, più nello specifico, la difficoltà per gli stranieri di trovare case in affitto.
Vi proponiamo il disegno di Nogaye e poi il dialogo con il padre Ablaye.
«Dimmi, papà, cos’è la discriminazione?»
«È un comportamento molto diffuso nella società di oggi da parte di alcune persone nei confronti di altre».
«Se è molto diffuso quindi è normale?».
«No. Non è normale, solo che la gente oggi, è molto diffidente di ciò e di chi non conosce, a punto di negarle anche quello che sono i suoi normali diritti».
«Papà, quindi il fatto che nessuno affitta la casa ad uno straniero è discriminazione?»
«Può essere».
« Ma il sindaco lo sa?»
«Secondo me no. Non lo sa perché lui rappresenta il governo,istituzione che promuove l'articolo 40 del testo unico sull’immigrazione: “La disciplina specifica in materia di accesso all’abitazione, contenuta nel Testo Unico sull’Immigrazione, assicura che anche lo straniero regolarmente soggiornante, a parità con i cittadini italiani, possa accedere all’abitazione senza discriminazioni (articolo 43, comma 2, lettera c, del Testo Unico)”»
«Lo possiamo chiedere al signor sindaco»
«E come facciamo se siamo in zona rossa, non possiamo uscire»
«Ho una idea. Faccio un disegno e lo mandiamo con Facebook. Tu mi devi solo aiutare a trovare l’indirizzo del sindaco».
Un post che è rimbalzato sulla rete ed è arrivato sino al primo cittadino di Lecce che il giorno dopo ha ricevuto Ablaye che rappresenta anche l’associazione senegalese “Teranga-A.I.P”, assieme a Francois Lopy per l'associazione Guyguy, pure in rappresentanza del "Comitato Promotore di Immig-Rete, la neonata rete di associazioni dei migranti, unitamente all’assessore al Welfare Silvia Miglietta e all’assessore Marco de Matteis.
I due esponenti delle associazioni di stranieri hanno voluto ricordare che il reperimento di un alloggio, anzi di una vera e propria casa, non è un problema personale che hanno solo i genitori di Nogaye, ma di quasi tutti gli stranieri. Questione che, come ha ricordato lo stesso sindaco, è già stata portata alla sua attenzione anche da altre comunità tra cui quella indiana. Ablaye e Francois hanno rammentato le conseguenze dell’assenza di una abitazione non idonea, come ha tenuto a ricordare anche l'assessore Miglietta, tra cui la difficoltà a rinnovo del permesso di soggiorno, ma anche la perdita di alcuni diritti di assistenza sociale come l'assegno di maternità o il bonus bebe.
ll sindaco Carlo Salvemini ha voluto manifestare l’impegno a voler dare più ascolto alle domande delle comunità straniere residenti a Lecce e, inoltre, ha proposto di presentare un regolamento secondo un calendario e un documento dove elencare i principali problemi che le comunità straniere devono affrontare nella città capoluogo. In ogni caso, i due esponenti delle associazioni e del “Comitato promotore di IMMIG-RETE” hanno voluto ringraziare pubblicamente il sindaco e l’Amministrazione comunale, gli assessori Marco de Matteis e Silvia Miglietta per la disponibilità al dialogo costruttivo per l'interesse delle comunità straniere e anche di tutti cittadini.