«Mi chiedo: non c’era altro personale in tutte le altre strutture ospedaliere della provincia per potenziare l’organico delle aree Covid dell’ospedale di Manduria?»
«E’ il momento di fare fronte unico: tutti insieme (forze politiche, sindacati, associazioni, forze sociali), scendano in campo, affinchè, soprattutto quando la pandemia finirà, non si corra il rischio della chiusura dell’ospedale “Marianna Giannuzzi”».
La chiusura (temporanea) del reparto di Nefrologia del nosocomio cittadino, trasformato da diversi mesi in ospedale-Covid e quindi privato di tutti i servizi (ad eccezione della Dialisi), suona come un campanello d’allarme per il futuro della struttura. Sulla vicenda e sulle traversie che hanno caratterizzato negli ultimi lustri le sorti del “Giannuzzi” interviene Salvatore Dinoi, referente per Manduria dell’Associazione Nazionale Dializzati e Trapiantati (Aned).
«Negli ultimi anni uno degli argomenti sempre presente nell’agenda politica è stato quello dell’ospedale “Giannuzzi”» ricorda Dinoi. «Spesso accompagnato da un dilemma: ristrutturarlo e farlo crescere o chiuderlo? Negli ultimi tre piani ospedalieri, da una parte si leggeva che alcuni reparti venivano ridimensionati, se non addirittura chiusi; nel contempo, altri reparti venivano istituiti, ma molte volte sono rimasti sulla carta. Fra questi reparti in bilico c’era sempre il reparto di Nefrologia: da chiudere o da potenziare?».
Nei giorni scorsi la decisione di spostare il personale della Nefrologia nei reparti Covid, con la conseguente chiusura dello stesso.
«Mi chiedo: non c’era altro personale in tutte le altre strutture ospedaliere della provincia? Il “Giannuzzi” e le comunità che fanno riferimento non sono già state penalizzate oltre modo?» è l’interrogativo che pone Dinoi dopo aver appreso i contenuti delle puntualizzazioni della Asl.
«Qualcuno sa dirci come verranno seguiti i pazienti nefropatici ora che Manduria, come confermato dalla Asl, non ha più ambulatori? Chi seguirà adesso tutti quei pazienti che stanno per essere sottoposti ad emodialisi e quelli che si sottopongono alla dialisi peritoneale?
Insomma, questi pazienti sembrano aggiungersi al resto dei malati che convivono con altre patologie e sono tante (nefropatici, cardiopatici, oncologici, diabetici ecc. ecc.), spesso vittime di questo maledetto periodo in cui si trascura tutto ciò che non è Covid.
Ciò accade perchè Manduria non ha santi protettori nelle stanze di potere? Ogni volta tutto accade in un silenzio assordante.
Questo è il momento di essere uniti perché il mio timore è legato alle sorti del “Giannuzzi” al termine della pandemia: sarà chiuso?
Oggi, di tutta la struttura ospedaliera, rimane solo la Dialisi e come rappresentate Aned faccio appello affinchè la sicurezza sanitaria anti Covid sia potenziata».