Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità: «L’incidenza è diminuita in tutte le fasce d’età tranne quella 0-9 anni. È significativo che il calo sia molto più marcato negli over 80 per effetto delle vaccinazioni»
Migliora la situazione epidemiologica italiana. La diffusione del virus sta leggermente diminuendo, ma occorre mantenere alta la guardia onde evitare che la situazione torni critica nelle prossime settimane. È questo il senso degli interventi in conferenza stampa del professor Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, e del professor Giovanni Rezza, direttore generale della Prevenzione al ministero della Salute: «In tutta Italia la curva dei contagi è in lenta decrescita e stiamo assistendo a questo fenomeno in tutte le regioni", ha dichiarato il numero uno dell'ISS, spiegando che "l'incidenza dal 26 aprile al 2 maggio è di 127 casi ogni 100mila abitanti, mentre la settimana precedente era di 146 casi ogni 100mila abitanti. Il dato di ieri raccolto dal Ministero è invece di 123 casi ogni 100mila abitanti».
Scende l'età media dei nuovi contagiati: ora è di 42 anni, con picchi tra i bambini
Decresce anche l'età media dei contagiati, che ora è di 42 anni, mente per quanto riguarda i ricoveri l'età media è di 65 anni. «L'incidenza – spiega Brusaferro – è diminuita in tutte le fasce d’età tranne quella 0-9 anni. È significativo che il calo sia molto più marcato negli over 80 per effetto delle vaccinazioni».
L’indice Rt – al contrario dell'incidenza – è in lieve aumento e il valore mediano è pari a 0.89, con un minimo di 0,85 e un massimo di 0,91.
«Anche il dato più elevato è inferiore a 1, questo significa che in questa fase il virus non sta ripartendo», sottolinea Bruseferro.
Cala la pressione sugli ospedali, ma non siamo fuori pericolo
Con la diminuzione dei contagi cala anche la pressione sugli ospedali. Area medica la percentuale di occupazione dei posti letto è del 29 % (32% la settimana scorsa), mentre in terapia intensiva l'occupazione è del 27% (30% la settimana scorsa). Tali dati risalgono al 5 maggio e rappresentano, per Brusaferro, un “segnale positivo” che non deve tuttavia far calare la guardia. Preoccupa, infatti, la previsione a 30 giorni, con terapie intensive e aree mediche che potrebbero tornare a riempirsi qualora non dovesse continuare il calo delle infezioni.
Brusaferro: «Obiettivo di incidenza: 50 casi/100mila abitanti per riprendere il tracciamento»
«In sintesi – spiega Brusaferro – l’incidenza è in netta diminuzione e in alcune regioni ci stiamo avvicinando a 50 casi ogni 100mila abitanti che ci permetterebbero di riprendere un efficace tracciamento». Tuttavia «dobbiamo continuare a ridurre i nuovi casi rispettando misure e le raccomandazioni. Vi è un'importante circolazione delle varianti: dobbiamo mantenere alta l’attenzione per quelle note e e cercare quelle che potrebbero manifestarsi (variante indiana). L’obiettivo, quindi, è quello di arrivare a un'incidenza di 50 casi ogni 100mila abitanti».
Rezza: «Si vedono i primi effetti della campagna vaccinale»
Anche Giovanni Rezza sottolinea come la situazione stia migliorando: «I dati sono chiari, vi è una tendenza al miglioramento della situazione con un calo dell’incidenza e della pressione sugli ospedali. Crediamo che parte di questo risultato sia dovuto alle misure delle scorse settimane, parte invece alla campagna vaccinale soprattutto per quanto riguarda gli ultraottantenni». Rezza aggiunge che «è bene proseguire con i vaccini ora che molte attività hanno riaperto; ne avremo sempre più dosi a disposizione».
Infine un commento sul tema degli ultimi giorni, quello della sospensione dei brevetti: «Rendere disponibili i vaccini anche ai paesi più poveri non è solo un tema di equità, ma anche di convenienza. Se il virus dilaga in paesi molto popolosi come Brasile, India o Nigeria sorgerebbero varianti difficilmente controllabili».