Il reddito pro capite dei tarantini è di 16.049 euro, il secondo più alto in regione, alle spalle del capoluogo
In Puglia la spesa per i beni durevoli scende sotto i 3 miliardi (per la precisione 2,971) con una perdita di 220 milioni, come rileva l’Osservatorio Findomestic 2020, realizzato in collaborazione con Prometeia. Il passivo del 6,9% è comunque tra i più contenuti nel quadro nazionale, dove il calo medio si attesta al 10,3%. Il ‘rosso’ più pesante nel territorio pugliese è quello del comparto auto: -17,2% nel segmento del nuovo (-111 milioni) e -9,4% in quello dell’usato (-97 milioni).
Al contrario, crescono sensibilmente i motoveicoli: il +14,1% (+8 milioni) è in decisa controtendenza rispetto all’andamento nazionale, in decrescita del 6,9%. Risultano in accelerazione tutti i settori legati alla digitalizzazione degli ambienti domestici innescata dalla trasformazione in chiave smart del lavoro e dello studio: l’information technology guadagna 42 milioni facendo segnare uno straordinario +39,5% (incremento record in Italia), gli elettrodomestici compiono un balzo in avanti di 16 milioni per un aumento del 6,2% e l’elettronica di consumo cresce di 7 milioni con un bilancio in risalita del 5,3%. Negative, invece, le performance dei mobili, che lasciano sul campo ben 71 milioni (-11,1%), e della telefonia, che cede 15 milioni (-4,7%).
«L’andamento dei consumi riflette il cambiamento degli stili di vita determinato dall’emergenza pandemica - commenta il responsabile dell’Osservatorio Findomestic, Claudio Bardazzi -. La spesa media per nucleo famigliare in Puglia è stata di 1.826 euro, nettamente inferiore ai 2.348 euro del dato nazionale. Al contrario il reddito pro capite (-0,6%) mostra una tenuta migliore rispetto al trend del Paese (-1,8%) collocandosi a quota 15.019 euro, 376 euro in più rispetto alla media del Mezzogiorno, ma oltre 4.000 in meno in confronto a quella nazionale».
L’ANALISI PROVINCIALE. «Le province con una dinamica migliore rispetto alla media pugliese sono Foggia (-5,9%), Barletta (-6,3%), Bari (-6,4%) e Brindisi (-6,5%), mentre Lecce e Taranto segnalano una caduta più marcata rispettivamente con -7,9% e -8,3% - sottolinea Bardazzi -. In termini di spesa per famiglia, il primato spetta a Bari (1.955 euro), seguita da Brindisi (1.834), Taranto (1.781), Foggia (1.772), Lecce (1.747) e Barletta Andria Trani (1.726). Le province pugliesi si collocano tra la 77esima e la 94esima posizione nella graduatoria delle 107 province italiane».
TARANTO - Il ritocco al ribasso dello 0,2% ha portato il reddito pro capite dei tarantini a 16.049 euro, il secondo più alto in regione, alle spalle del capoluogo. Il giro d’affari dei beni durevoli in provincia di Taranto nel 2020 è stato di 419 milioni con una perdita dell’8,3%. Particolarmente negativo, come certifica l’Osservatorio Findomestic, l’andamento di mercato delle auto nuove: -17,7% per 74 milioni in tutto. Profondo rosso anche per le auto usate: -12,3% per 140 milioni. All’opposto, è particolarmente positiva la dinamica dei motoveicoli con un +9,2% che ha spinto la spesa complessiva a 9 milioni. Tra i beni per la casa, sono pesanti le perdite nel comparto dei mobili, che non è andato oltre i 75 milioni (-12,8%). In sofferenza anche la telefonia con un -5,1% che ha fatto scivolare il mercato provinciale a 41 milioni. Al contrario, hanno preso il volo gli acquisiti tecnologici: l’elettronica di consumo è cresciuta del 4,8% a 18 milioni e gli elettrodomestici hanno compiuto un balzo del +5,7% a 41 milioni. Ma la performance migliore è quella dell’information technology: nell’anno dell’esplosione dei consumi IT - sulla scorta delle esperienze di smart working e Dad - è proprio la provincia di Taranto a far registrare la crescita record in Italia con un +41,6% che vale complessivamente 21 milioni.