In Puglia solo il 6,19% del personale scolastico non è ancora coperto dalla vaccinazione
Elenchi che non combaciano. Numeri che cambiano e ingrossano una platea di cui nessuno conosce le dimensioni esatte a poco più di un mese dall’inizio delle scuole. Banche dati che non comunicano. E poi quelli che finora erano sfuggiti: una parte degli insegnanti delle scuole paritarie, che confluiscono nella contabilità del ministero del Tesoro e non in quella dell’Istruzione. E poi i supplenti e i precari di varia natura, anche tra gli amministrativi. Che si sono prenotati al vaccino in una regione diversa da quella di residenza e rischiano di essere calcolati due volte.
Potremmo chiamarlo lo strano caso dei (non) vaccinati nella scuola. Col passare delle settimane e col progredire della campagna vaccinale, al ritmo di 500mila somministrazioni al giorno, logica vorrebbe che il loro numero diminuisse. E invece, inaspettatamente,aumentano. Rapporto del 23 luglio del commissario straordinario Francesco Figliuolo sullo stato delle vaccinazioni per categorie e fasce d’età. I non vaccinati nella scuola, al momento, sono 222.132, il 15,17% del personale scolastico. Tre settimane fa, rapporto del 2 luglio, gli addetti del comparto scuola non «coperti» neanche con una dose erano 216.221, il 14,81%. In 21 giorni i non immunizzati sono aumentati di 6mila. Peccato che la platea complessiva, calcolata dalla struttura del commissario Figliuolo sui dati alimentati dalle regioni, sia cresciuta di poco più di 4mila addetti. Ora, secondo il governo, la popolazione scolastica complessiva è di 1.464.309, il 2 luglio era di 1.460.292.
C’è qualcosa che non quadra e non è un caso che Figliuolo sia preoccupato per quello che sta accadendo nella scuola. Appena tre giorni ha inviato alla Conferenza delle Regioni una seconda lettera in cui ha chiesto, entro il 20 agosto, un rapporto numerico dettagliato su quanti ancora non sono vaccinati nell’intero comparto. È una velata ammissione di smarrimento. Che però pone la scuola sotto la lente più di ogni altro settore considerando anche gli oltre 2,3 milioni di ragazzi tra i 12 e i 19 anni, da coprire almeno al 60% entro la riapertura degli istituti. Cioè, a conti fatti, 1,4 milioni. È un buon segnale che stiano aumentando in questi giorni esponenzialmente le prenotazioni al vaccino dei ragazzi in concomitanza con l’annuncio dell’obbligatorietà del Green Pass per attività come palestre e piscine. Ma ci sono regioni come la Sicilia davanti ad un muro che sembra inscalfibile: da vaccinare ancora 60.277 addetti, il 43% della popolazione scolastica sull’isola. Nella provincia di Bolzano 8.095, quasi il 38%. In Sardegna 12.099, il 33,28%. Fanno molto meglio della media il Lazio, la Campania e il Friuli Venezia Giulia che hanno coperto il 100% degli addetti, l’Abruzzo con solo 335 non vaccinati, la Puglia che ha appena il 6,19% non coperto
Ma sono la Liguria e la Lombardia a sorprendere. Nelle ultime tre settimane evidentemente ne hanno intercettati di nuovi non vaccinati che prima non figuravano negli elenchi. Probabilmente, è un’interpretazione, perché alcuni hanno deciso di prenotarsi spuntando sulle piattaforme la relativa corsia preferenziale. In Liguria erano il 2 luglio 8.389 i non coperti neanche con una dose, ora sono 10.827, 2500 in più. In Lombardia erano 12.299, ora sono 19.196, il 3% in più di non immunizzati. Con l’avvicinarsi della riapertura delle scuole un bel ginepraio.