Gli elettrodi sono stati impiantati direttamente nel cervello per curare gli effetti della sindrome neurodegenerativa del sistema nervoso centrale che, tra l'altro, provoca movimenti involontari, disturbi psichiatrici e del comportamento
Non era mai stato praticato prima, un intervento unico. Si tratta dell'applicazione di un elettrostimolatore, tramite elettrodi direttamente impiantati nel cervello, per ridurre i fenomeni distonici (e i movimenti involontari) di una rara malattia, la Corea di Huntington (anche chiamata malattia di Huntington).
L'intervento è stato effettuato nell'ospedale Perrino di Brindisi su una 20enne. La ragazza era seguita al Policlinico di Bari ed è stata affidata al reparto di Neurologia di Brindisi, diretto da Augusto Rini. La paziente, come detto, è affetta dalla malattia di Huntington, una malattia rara neurodegenerativa del sistema nervoso centrale, caratterizzata da movimenti coreici involontari, disturbi psichiatrici e del comportamento, e demenza. L'età media dell'insorgenza dei sintomi è 30-50 anni, ma in alcuni casi può manifestarsi prima dei 20 anni con disturbi del comportamento e difficoltà di apprendimento.
Il segno classico è la corea, ossia una serie di movimenti involontari che possono manifestarsi a riposo o durante il compimento di atti volontari, e che si estende gradualmente a tutti i muscoli. Altri movimenti involontari comprendono i tic, simili a quelli della sindrome di Tourette, anche se sono piuttosto rari. La distonia (ad esempio il torcicollo) può essere un primo segno della malattia di Huntington.
Fonte: rete