giovedì 21 novembre 2024


23/09/2021 10:48:37 - Manduria - Politica

«Il regolamento rivela il chiaro intento di “alleggerire” le sedute in cui vengono trattati adempimenti contabili di peculiare complessività – quali appunto il bilancio di previsione ed il rendiconto di esercizio – dalla trattazione di punti, quali le interpellanze o le interrogazioni, la cui discussione sarebbe di sfondo prettamente politico»

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato dell’Amministrazione comunale sulla vicenda del mancato inserito di alcune interrogazioni nell’ordine del giorno dell’ultima seduta del massimo consesso elettivo.

 

«Il sindaco di Manduria Gregorio Pecoraro e il presidente del Consiglio Gregorio Dinoi facendo riferimento alla nota inviata dal gruppo Progressista alla stampa in seguito al Consiglio comunale tenutosi il 18 settembre c.a., in cui si denunciava un’improbabile quanto inverosimile tentativo da parte del sindaco e del presidente di “mettere il bavaglio” ad alcuni consiglieri, rispondono per ristabilire la verità.

Il gruppo Progressista contesta l’impossibilità, a loro avviso ingiustificata, di poter inserire nell’ordine del giorno e di conseguenza poter discutere in CC alcune interrogazioni da loro inviate.

Per questo motivo i progressisti notificano alla stampa, usando toni alquanto spiacevoli e minacciosi: “Se Pecoraro e Dinoi pensano davvero di poter mettere il bavaglio ai consiglieri, allora faranno i conti con chi, come noi, crede fermamente nelle regole democratiche”.

I consiglieri in questione però da un lato, dimenticano, che le interrogazioni sono state presentate solo dopo che l’ordine del giorno è stato inviato alla conferenza dei capigruppo e, dall’altro, ignorano (aspetto questo ancor più grave per un amministratore che ha definito più volte il sindaco incapace di governare la città) che il CC ha un Regolamento (che si suggerisce ai consiglieri di rileggere per evitare di cadere in discussioni sterili e infruttuose) ben preciso al quale il presidente Dinoi si attiene scrupolosamente.

Leggendo il suddetto Regolamento infatti appare abbastanza chiaro ed esaustivo in merito l’articolo n. 37 comma 3, il cui tenore letterale, così come recita testualmente il parere reso allo stesso Sammarco dal segretario comunale: “rivela il chiaro intento di “alleggerire” le sedute in cui vengono trattati adempimenti contabili di peculiare complessività – quali appunto il bilancio di previsione ed il rendiconto di esercizio – dalla trattazione di punti, quali le interpellanze o le interrogazioni, la cui discussione sarebbe di sfondo prettamente politico”.

Per una maggiore trasparenza, inoltre, si rendono noti all’intera cittadinanza i tratti salienti delle argomentazioni fornite dal segretario comunale al capogruppo dei Progressisti che evidenziano una lettura del testo regolamentare coordinata con l’evoluzione normativa intervenuta dal momento dell’adozione ad oggi.

Si chiarisce nel parere infatti che “Il proliferare normativo in materia ha, incrementato gli argomenti e gli adempimenti necessariamente propedeutici all’approvazione dei fondamentali strumenti contabili dell’ente, così come quelli consequenziali”.

Ciò posto appare evidente che i vetusti Regolamenti comunali non possono che adeguarsi alle modifiche legislative rispetto alle quali, per converso, un’applicazione dei regolamenti rigida ed avulsa dalle norme vigenti rischierebbe di “compromettere” la legittimità dell’azione Amministrativa.

È il caso del bilancio consolidato, il quale, costituisce la fase finale del processo di rendicontazione dell’ente in quanto atto a rappresentare, il risultato gestionale aggregato dell’ente, e, in secondo luogo, il risultato gestionale delle società da esso partecipate.

In particolare detto documento contabile, è stato introdotto dalla normativa più recente ed è il documento contabile che conclude il processo di rendicontazione dell’ente, in modo analogo al rendiconto di esercizio.

Pertanto, chiarisce il segretario generale dell’ente, che “il necessario adattamento interpretativo del testo regolamentare alla più recente normativa appare dovuto ove si consideri che l’obbligo di approvazione del bilancio consolidato è divenuto cogente anche per gli enti locali di cui all’art. 2, Dlgs 267/2000, con una gradualità che ne ha imposto l’obbligo a partire dall’anno 2017 (ovviamente con riferimento al consuntivo 2016), con entrata a regime dell’onere per tutti gli enti solo dal 2018, e quindi successivamente all’approvazione del Regolamento sul funzionamento del Consiglio approvato nel mese di novembre 2016 con delibera di C.C. n. 148”.

La chiosa finale quindi è inequivocabile, ritenendo il bilancio consolidato uno degli argomenti, resi obbligatori dopo l’approvazione del regolamento del consiglio, la cui trattazione preclude quella delle interrogazioni e mozioni.

Non vi è difficoltà, da parte del sindaco Pecoraro e del presidente Dinoi a specificare anche questa volta la propria posizione in merito all’ennesimo attacco gratuito e improduttivo, ma ci si chiede per quanto tempo ancora i cittadini dovranno assistere a continue discussioni completamente inefficaci e sterili che generano solo ed esclusivamente insoddisfazione generale e cercano, invano, di mettere in cattiva luce un’Amministrazione che altro non fa che rispettare regole e regolamenti a volte sconosciute o scomode per qualche consigliere.

Nonostante ciò il sindaco, il presidente e l’intera giunta continuano ad augurarsi che tali atteggiamenti di contrasto inutile, si affievoliscano con il tempo e si prenda coscienza del fatto che i cittadini desiderano una opposizione costruttiva e non superficiale spesso incline a perdere tempo dietro inutili e aridi discussioni».











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