Lettera aperta al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano: «Il concertone di Melpignano del 28 agosto, andato in onda sulla Rai il 4 settembre, è stato il punto più basso della mercificazione e dello snaturamento della cultura immateriale salentina»
Con un appello al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e all'assessore alla Cultura, Massimo Bray, firmato tra gli altri da musicisti come Alfio Antico, Nandu Popu dei Sud Sound System e da giornalisti come Guido Ruotolo e studiosi della cultura popolare come l’antropologo Pino Schirripa, si chiede di fermare “la deriva commerciale e televisiva della Notte della Taranta”. Nel documento, firmato da 143 persone, viene criticato aspramente il concertone svolto a Melpignano lo scorso 28 agosto e andato in onda sulla Rai il 4 settembre, definito “il punto più basso della mercificazione e dello snaturamento della cultura immateriale salentina”, con risultati musicali fortemente criticabili perché “troppo legati ai modelli del pop televisivo e di bassa qualità”.
Si dia il via a una riflessione sull’operato della Fondazione La Notte della Taranta, dicono in sostanza i firmatari, modificando il suo statuto e prevedendo “esplicitamente una percentuale minima del bilancio annuale (ad esempio il 30%) da destinare a progetti culturali che non siano il Concertone e il relativo festival”. “La Notte della Taranta” si legge ancora nell’appello firmato anche da membri della cultura e dello spettacolo tra cui Andrea Carlino, Lele Marchitelli, Paolo Pagliaro, Sandro Cappelletto e Ferdinando Blasi “è stata colonizzata dalla Rai, che la smercia riattivando, forse inconsapevolmente, un folklorismo paternalistico e macchiettistico nei confronti del Sud”. I firmatari auspicano “un’operazione volta alla trasparenza sul piano dei rapporti contrattuali con l’emittente televisiva”.
Secondo i firmatari, “la deriva commerciale e televisiva della Notte della taranta aveva trovato un suo primo momento apicale nel 2019, con la sconcertante presenza, come “presentatori”, della soubrette Belen Rodriguez e del suo compagno (di allora) Stefano De Martino e ha segnato forse il punto più basso nel baratro della mercificazione e dello snaturamento della cultura immateriale salentina”. “Tra gli obiettivi prioritari della Fondazione dovrebbero esserci la creazione e la gestione di una biblioteca e di un archivio multimediale dedicati alla musica salentina e al tarantismo, da mettere a disposizione, con le competenze adeguate, di cittadini, studiosi e appassionati" e va "ricostituito un Comitato Scientifico autorevole e messo in condizione di svolgere dignitosamente i propri compiti”.