Antonio Calò ha ottenuto 3.206 voti. Cosimo Brunetti 2.344 voti. Per quest’ultimo qualche possibilità di essere eletto
Vince Palese, ma con uno scarto contenuto rispetto a Vendola: 45,81% contro il 45,76%.
A Manduria si chiude sostanzialmente in parità, quindi, la sfida fra i due candidati a governatore della Regione Puglia. Adriana Poli Bortone, invece, ha ottenuto il 7,63%.
LISTE – Ha vinto nettamente il PdL, trainato dalla candidatura di Antonio Calò. Questo partito ha ottenuto a Manduria 7.113 voti, pari al 42,58%. Il secondo partito di Manduria, un po’ a sorpresa, è Sinistra, Ecologia e Libertà, il quale, trainato dall’ottima candidatura di Cosimo Brunetti, ha ottenuto 2.981 voti, pari al 17,84%. Leggermente più staccato il Pd, che ha ottenuto 2.854 voti, pari al 18
7,08%.
Nessun altro partito ha superato i mille voti. Sotto quota mille anche l’Udc: 621 voti, pari al 3,71%. Seguono i Verdi con 564 voti, pari al 3,37% e l’Italia dei valori, con 562 voti, pari al 3,36%. Poi troviamo l’Udeur (455 voti) e Io Sud (436 voti).
Occorre ora cercare di prevedere cosa accadrà alle Comunali, nella quali non ci sarà più l’effetto traino dei pochi candidati locali delle Regionali. Bisognerà quindi capire se parte dei 2.981 voti di Sinistra, Ecologia e Libertà (quelli che, ovvero, verosimilmente aveva portato in dote personale Brunetti), resteranno nell’ambito del centrosinistra (e a quel punto ci sarebbe il ballottaggio) oppure migreranno verso il centrodestra.
PREFERENZE – Il candidato più suffragato è stato Antonio Calò, del Pdl, con 3.206 voti. Il secondo è stato Cosimo Brunetti, del SEL, con 2.344 voti. Per Calò nessuna possibilità di essere eletto, vista anche la sconfitta di Palese. Per Brunetti c’è qualche speranza. Il suo partito ha conquistato due seggi. Il primo è sicuramente da attribuire a Borraccino. Per il secondo sono in corsa Brunetti, Cervellera e Gentile.
Vediamo le altre preferenze. Al terzo posto si è piazzato Sala, con 810 voti. C’è quindi Michele Pelillo con 633 voti. Buono anche il risultato di Luigi Conte, con 514 voti. Seguono Donato Pentassuglia con 461, Chiarelli con 345 voti, Lezza con 280, Rino Sammarco con 268, Franco Calò con 245, Lospinuso con 216, Scalera con 206, Giovanni Scarciglia con 124, e Beatrice Conserva 120.