La madre del ragazzino affetto da diverse patologie aveva fatto ricorso dopo il consiglio dei medici che hanno in cura il 14enne: «Posto che il rischio zero non esiste, sarebbe in pericolo in caso di contagio»
Il Tribunale civile di Brindisi, in composizione collegiale, ha autorizzato la madre di un 14enne fragile a procedere alla vaccinazione del figlio, pur in assenza del consenso del padre, No Vax. Il ragazzino è affetto da diverse patologie e il trattamento era stato consigliato dai medici della Asl.
La vicenda trae origine dal ricorso della madre che ha chiesto al Tribunale (presidente Alfonso Pappalardo, a latere Paola Liaci e Luca Scuzzarella, relatore) una decisione urgente. I due genitori sono in fase di divorzio. Il collegio, prima di esprimersi, ha affidato a Silvio Tafuri, professore ordinario di igiene generale e applicata presso l’Università di Bari, una consulenza tecnica d'ufficio.
«Nella vaccinazione - è scritto nell'ordinanza - essendo impossibile cercare il rischio zero, deve essere effettuata una valutazione rischio -beneficio. Nel caso di specie - hanno rilevato i giudici, sulla base della consulenza – l’attuale valutazione del rischio beneficio risulta in genere favorevole al beneficio per i soggetti della fascia di età del minore. Tale valutazione di carattere generale, è rafforzata dall’aumentato rischio di forme gravi e complicate di Covid 19» proprio in situazioni di salute particolari, come quella del ragazzino. Quanto agli ipotizzabili eventi avversi a lungo termine, il consulente ha asserito che «se prima dell’immissione di un qualsiasi farmaco in commercio si dovesse attendere una valutazione non solo di plausibilità biologica, ma di evidenza epidemiologica, in ordine alla frequenza di eventi avversi a lungo termine, la scienza sarebbe stata paralizzata e avrebbe avuto un incedere logaritmicamente più lento rispetto a quello registrato negli ultimi quattro decenni».